Il senso di una presenza

Alla fine di questo millennio, contrariamente a quanto avevano previsto i teorici della secolarizzazione, non si è verificato il cosiddetto “disincanto del mondo”.
Nella società post-industriale assistiamo ad una vera e propria metamorfosi del sacro di difficile lettura sociologica perché i fenomeni religiosi vengono ormai ad essere intrecciati in modo profondo con le dinamiche culturali in continua trasformazione.

Lungo il cammino di alcuni decenni la ricerca sul fenomeno religioso ha raggiunto in Italia una maturità e un livello qualitativo degno di attenzione, elaborando numerosi approcci e diverse metodologie e inserendosi sempre più nell’ampio dibattito internazionale. Un contributo in tal senso è venuto anche dall’Associazione per lo Studio dei Fenomeni Religioso (ASFeR).

L’ASFeR si è costituita a Firenze nel 1985.
Nello Statuto dell’Associazione si legge che suo scopo è “quello di rilevare e di analizzare i fenomeni religiosi nella loro accezione più ampia secondo un criterio multidisciplinare, in base ai modelli e agli strumenti delle scienze umane, senza preclusioni di natura ideologica e confessionale”(art.3).
Sulla base di questo intento l’Associazione ha dato vita ad una compagine di studiosi di scienze delle religioni, italiani e stranieri, di diversi orientamenti e metodi al fine di sviluppare e accreditare ulteriormente una dimensione scientifica nell’analisi del fattore religione nella società odierna.
Così, in pochi anni l’ASFeR, grazie alla “sua” rivista Religioni e società, alla organizzazione dei Colloqui Internazionali e alla International School on Religions in Europe, è divenuta un nucleo di promozione culturale di rilievo e un luogo di ricerca scientifica a livello internazionale.