Da venti anni circa nell’ambito della teologia cristiana, sia cattolica che protestante, si assiste ad un acceso dibattito sull’unicità e l’assolutezza del cristianesimo in ordine alla salvezza e il suo rapporto con le altre religioni.
Ci sono i cosiddetti pluralisti che negano l’unicità salvifica del cristianesimo in senso tradizionale e propongono una teologia pluralista delle religioni, mentre i cosiddetti inclusivisti, pur ammettendo una pluralità delle offerte salvifiche nella storia, difendono una prioritaria funzione storica del cristianesimo per l’unicità di Gesù Cristo.
Sono questioni che vanno al cuore della teologia e della pratica cristiane, le cui soluzioni devono maturare dal confronto interno, valorizzando quelle virtualità già presenti nella tradizione cristiana e portarle a pieno sviluppo.