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Giovedì, 02 Novembre 2006 17:24

Etsi Deus non daretur - Intervista a Remo Bodei

Scritto da  Gerardo

C.I.S.Re.Co. e CITTA’ DI POGGIBONSI - Assessorato alla Cultura
Poggibonsi: Politeama / Sala SET, Novembre 2006 – Aprile 2007

Etsi Deus non daretur - Religione dei diritti e diritti della religione

Il filosofo Remo Bodei concluderà il convegno del 3-4 novembre con una relazione dal titolo Lo spazio della laicità. Gli abbiamo rivolto un paio di domande.
**Testo dell'intervista**

D. Professor Bodei, ha senso parlare oggi di “religione dei diritti e diritti della religione” e dedicargli un convegno?

R. E’ un problema dibattuto. Infatti la religione, che sembrava messa all’angolo dallo sviluppo della modernità, almeno da qualche decennio ha ripreso forza sia in campo cristiano sia in campo islamico. La religione quindi cerca di riprendersi quegli spazi che in precedenza le erano stati negati. Allora discutere sui diritti della religione, di avere cioè una dimensione pubblica oppure se c’è una religione dei diriti e quindi se i diritti umani hanno a che vedere con i diritti che dipendono da Dio, ha certamente senso.
Il convegno di Poggibonsi si inserisce in una serie di riflessioni che sorgono un po’ dappertutto perché il problema è urgente e sta emergendo.

D. Si assiste oggi a una critica sempre più serrata all’etica laica, soprattutto da sponde religiose. Cosa c’è di fondato in queste critiche?

R. In sostanza si discute sempre, lo ha fatto più volte Benedetto XVI, sul rapporto tra fede e ragione. Ma tra fede e ragione ci sono tanti campi di contatto. Io credo che noi tutti dovremmo, in un confronto anche spigoloso, fare degli esercizi di perplessità. Non pretendere di imporre agli altri le nostre convinzioni laiche o religiose che siano, ma discutere. Secondo me l’opposizione è tra dogma e ragione, non tra fede e ragione. Il dogma è il punto di partenza delle religioni monoteistiche . D’altra parte una religione rivelata non può essere stravolta a piacere. Però c’è un diverso modo di trattare il dogma. Uno si può tenere le sue convinzioni e non imporle agli altri. Cercare di imporre le proprie convinzioni porta a elementi di violenza, di scomunica, di distanza che conducono alle barricate. Nessuno vuole tornare (ancor meno in Italia) al vecchi anticlericalismo. Anche i non credenti hanno qualcosa in cui credono e sono valori umani comuni su cui il rapporto tra religioni e laici può essere fruttuoso. Certo ci sono dei laici che si atteggiano a un modo altrettanto dogmatico. Credo che, senza che nessuno rinunci alle proprie posizioni, ci sia ampio spazio per una ricerca di valori comuni in questo mondo che per certi aspetti fa paura, pieno di problemi come è. Una volta il futuro veniva visto con il segno più, orientato verso il progresso. Oggi, invece siamo consapevoli delle tante difficoltà: esaurimento delle risorse, fame nel mondo, bomba demografica. Sono tanti i fattori che ci turbano. Di fronte ai drammi del nostro tempo è quindi utile discutere con reciproco rispetto.
Il convegno di Poggibonsi è una buona occasione per continuare questa discussione.
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