Caro Arnaldo,
ho avuto il piacevole e duro incarico di inviarLe una missiva di buon compleanno. Il piacere si spiega da solo.
Il compito è arduo perchè ardito, temerario e anche un po' sfrontato per me ultimo arrivato.
Ma niente paura. Siamo nani sulle spalle dei giganti. Le Sue ci sono servite e ci servono per esplorare nuovi pensieri, nuove fedi, nuovi mondi. Quelle più antiche del saggio e nostalgico Orazio per cantare degnamente il Suo nuovo e esaltante genetliaco.
Permetta quindi di dare a lui la parola: