Lunedì, 10 Dicembre 2007 01:38

Dopo "Chi sei? Di che stirpe sei?", ultimo incontro di "Hostis"

Scritto da  Gerardo

Conclusosi con successo l’incontro con Piero Boitani, proponiamo qui di seguito un comunicato nel quale si ripercorrono i temi della lezione conferenza.
Il prossimo incontro del ciclo “Hostis” avrà per titolo “Lo straniero nel mondo antico”. Si terrà il 31 gennaio 2008 e parteciperanno Maurizio Bettini, Giulio Guidorizi, Mauro Moggi e Donatella Puliga.
Stay tuned!

COMUNICATO STAMPA
Secondo appuntamento presso la Sala STET del Politeama di Poggibonsi con la sezione dedicata agli incontri del vasto programma culturale predisposto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Poggibonsi e che ha per titolo “Hostis. Il nemico e l’ospite: esperienze della stranierità”. Protagonista del secondo incontro Piero Boitani, anglista, comparatista di fama internazionale, docente presso “La Sapienza” di Roma con la lezione conferenza dal titolo: “Chi sei? Di che stirpe sei? Straniero e ospite nella letteratura. Una sguardo d’insieme dai Greci al Novecento”.
In realtà Piero Boitani ha iniziato la sua lezione partendo dalla Bibbia e in particolare con la parte più antica della “Genesi” nella quale Abramo e Sara sono visitati dall’ospite più perturbante che si possa avere: Jahvé, il Dio dal nome impronunciabile, il primo e supremo straniero di tutta la letteratura occidentale. Da questo episodio si sono dipanati tutta una serie di “figure” capitali della letteratura e cultura occidentale: il Gesù dei Vangeli, l’Odisseo dei poemi omerici, il vecchio (Ancient) marinaio di Coleridge, lo straniero di Camus, il Godot di Beckett.
Questa turbinosa carrellata (che con Mersault e Godot giunge a preconizzare una stranierità radicale estrema) per dimostrare che la primeva stranierità di Dio si riverbera sull’uomo. Siamo tutti stranieri. La terra non è nostra. Ci è stata data in prestito. Anche se ce ne dimentichiamo spesso. Questa comune stranierità abolisce le differenze e ridicolizza qualsiasi affermazione di superiorità.
Boitani ha terminato la densa e bella lezione con un suo racconto nel quale fa incontrare Abramo e Ulisse, due punti sotto un grande e frondoso albero, che non riescono a formare una retta ma si sfiorano come una tangente.

Una foto di Boitani e Ceccherini durante la conferenza:
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