Venerdì, 28 Marzo 2008 20:20

Tibet: ancora un piccolo sforzo!

Scritto da  Gerardo

Appoggiamo e diamo il nostro contributo alla campagna di sensibilizzazione condotta da Avaaz.org a favore del popolo tibetano.
In una settimana è stata raggiunta e superata la cifra, da record, di un milione di firme.
Adesso l’obiettivo è duplicare il risultato della raccolta nei pochi giorni restanti.
Nel seguito, dovizia di informazioni.
Buona lettura!

Abbiamo raggiunto l'obiettivo! In soli sette giorni oltre 1 milione di noi ha firmato la petizione per chiedere diritti umani e dialogo in Tibet, la petizione su internet più importante della storia. La crisi continua, e' tempo di consegnare la nostra richiesta ed esser certi che il Presidente Cinese Hu Jintao ascolti le nostre voci.

Lunedì 31 Marzo è stato dichiarato Giorno di Azione Internazionale. Lunedì migliaia di persone in molte città in giro per il mondo marceranno verso le Ambasciate e i Consolati Cinesi, di fronte alle quali impileranno centinaia di scatoloni con le nostre firme. Un milione di firme fanno un sacco di scatole e invieranno un messaggio potente e globale.

Abbiamo ancora 4 giorni prima di consegnarle. E se arrivassimo a 2 milioni di firme in 4 giorni? Ce la possiamo fare, se ciascuno di noi riesce a convincere anche solo un amico in più ad aderire girando la mail qui sotto.

Vuoi partecipare ad una marcia, fare una donazione o saperne di più? Clicca qui - http://www.avaaz.org/it/tibet_action

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Cari Amici,

Dopo decenni di repressione i Tibetani stanno gridando al mondo la loro richiesta di cambiamento. I riflettori dei Giochi Olimpici sono adesso in Cina, ed il leader Tibetano Dalai Lama ha chiesto di far cessare le rivolte con la moderazione ed il dialogo.

In Cina i sostenitori della linea dura attaccano pubblicamente il Dalai Lama--ma molti leader Cinesi ritengono il dialogo la migliore opzione per la stabilità del Tibet. Il Governo in questo momento è davanti alla alternativa cruciale fra repressione e dialogo, che potrebbe determinare il futuro del Tibet, e della Cina.

Possiamo influenzare questa scelta storica, la reputazione globale della Cina è molto importante per il Presidente Hu, e questi deve sentire da noi che il marchio ‘Made in China’ e le Olimpiadi di Pechino che si avvicinano avranno successo solo se sceglie il dialogo e non la repressione dei falchi. Una valanga fatta con il potere delle genti del mondo si sta muovendo per ottenere la sua attenzione. In una sola settimana oltre 1 milione di persone hanno firmato la nostra petizione, che verrà consegnata nel corso di marce verso le ambasciate Cinesi Lunedì. Sotto per aggiungerti anche tu al grido globale, e poi gira subito questa mail ad amici e familiari:

http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/77.php/?cl=68244461

L’economia Cinese dipende dalle esportazioni “Made in China” che compriamo tutti, ed il Governo punta a fare delle Olimpiadi di Pechino di questa estate la celebrazione di una Cina nuova e rispettata. La Cina e' anche un paese particolare, in espansione, con un passato tormentato e con ragioni per essere preoccupata della propria stabilità -- alcuni dimostranti Tibetani hanno ucciso degli innocenti. Ma il Presidente Hu deve comprendere che il pericolo maggiore per la stabilità e lo sviluppo Cinesi viene dai falchi che vorrebbero più repressione, non da quei Tibetani che chiedono dialogo e riforme.

Il popolo Tibetano ha sofferto in silenzio per decenni. È venuto il loro momento di parlare, dobbiamo aiutarli ad essere ascoltati.

Con speranza e rispetto,

Ricken, Pascal, Graziela, Iain, Paul, Galit, Milena, Ben e tutto il team Avaaz

Qui trovi alcuni link con maggiori informazioni sulla protesta Tibetana e la reazione Cinese:

http://rampini.blogautore.repubblica.it/
http://lanostracina.corriere.it/
http://www.agi.it/world/news/200803191258-pol-ren0032-art.html
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CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione non-profit indipendente, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra.

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