Mercoledì, 31 Dicembre 2008 17:07

Madonna con la bambina nel campo rom di Scampia

Scritto da  Gerardo

Con gli auguri per il nuovo anno specie per i nostri amici Rom,
segnaliamo questo reportage, con titolo provocatorio, pervenutoci da Domenico Pizzuti.
Buona lettura e Buon 2009!

REPORTAGE: HO TROVATO LA MADONNA CON LA BAMBINA NEL CAMPO ROM DI SCAMPIA!

Il 23 dicembre 1995 scrivevo sul giornale (La Repubblica Napoli, VIII): <<Ho trovato la capanna di Betlemme nell’anno di grazia 1995>>, riferendomi alle visite al campo nomadi alle spalle della c.d. “Scuola Rosa” con le precarie baracche che vi avevo trovato e l’umanità di alcune famiglie fuggite dalle guerre della ex-Jugoslavia. Dopo circa quindici anni, con una situazione abitativa sostanzialmente immutata dei campi nomadi spontanei di Scampia, posso di nuovo esclamare: <<Ho trovato nelle baracche la Madonna con la bambina!>>. Il riferimento è ad una minuta ventenne madre di origine bosniaca con la sua piccolina di cinque mesi, che fa tenerezza, e non parlando bene la nostra lingua frequentemente mi chiama per urgenze sanitarie e per avere latte e pannolini. Anch’essa aspetta in questo Natale un’altra figlia affidata temporaneamente ad una comunità di accoglienza in attesa del riaffido da parte del Tribunale dei minori per cui ci siamo impegnati con i servizi sociali della Municipalità. Le giovani brune madri con una nidiata di bambini che con il loro passeggino quotidianamente scendono dal campo per provvedere alla famiglia ma anche per accompagnare i figli a scuola, con congiunti non di rado in carcere, sono l’icona più significativa di una situazione che pesa sulle spalle femminili, mentre gli uomini rimangono nell’ombra. Figlie di un Dio minore o di Maria migrante in Egitto, per non evocare il karma secondo la concezione filosofica e religiosa indiana o la nostra indifferenza ed in primis dell’Amministrazione comunale?

Qualcosa è mutato nel corso di quest’anno, anche se la varia situazione alloggiativa è rimasta immutata mancando gli insediamenti dei servizi essenziali soprattutto igienici: c’è stata una presa di coscienza da parte di un gruppo di abitanti con la denominazione “Asunen Romalen” cioè “Svegliatevi gente” - frutto di un lavoro di anni specialmente da parte dell’Associazione “Chi rom e… chi no” - che ha facilitato lo stesso censimento da parte della Prefettura di Napoli. Si sono innescate attese di regolarizzazione a partire da questa identificazione, che ha sortito anche un maggior impegno di scolarizzazione dei bambini, e di condizioni abitative più civili di cui molto si è discusso in assemblee nei campi. E’ stato elaborato e presentato alle autorità interessate nell’estate scorsa a cura dell’Associazione di promozione sociale “Chi rom e…chi no” Onlus ed altri gruppi un progetto di riqualificazione dell’intera area secondo il piano urbanistico che prevede la costruzione di abitazioni dove potrebbero convivere insieme italiani e rom, la valorizzazione di spazi verdi, installazione di servizi ed attività artigianali a vantaggio dell’intero territorio (<<Linee guida e progettualità integrata per il superamento dei campi rom a Scampia, e la riqualificazione dell’area indicata dall’art.132 norme di attuazione DPGR 323/04 Variante P.R.G. e zone limitrofe>>).

In un incontro al Viminale presieduto dal ministro dell’interno Maroni, all’inizio del mese, è stato istituito un gruppo di lavoro con le amministrazioni interessate (ministero dell’Interno. ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Unicef) e Regione, Provincia e Comune, con il compito di elaborare entro un mese un piano di attuazione degli interventi successivi al censimento secondo le ordinanze di protezione civile del 30 maggio 2008. Essi comprendono la realizzazione di villaggi attrezzati, l’avviamento al lavoro di chi vive nei campi e soprattutto la scolarizzazione dei minori che sono circa la metà di coloro che vivono negli insediamenti. In attesa dei risultati di questo tavolo, che ci auguriamo coinvolga anche le associazioni ed i gruppi che operano a favore dei diritti delle popolazioni Rom e gli stessi Rom, una sola domanda: come si può ottenere un lavoro regolare, se non si è stati regolarizzati prima con un permesso di soggiorno?

Domenico Pizzuti
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