Giovedì, 10 Settembre 2009 01:57

Orazio Costa. Un maestro

Scritto da  Gerardo

Un Maestro del Teatro Italiano del Novecento. A 10 anni dalla morte
Con immenso piacere, divulghiamo il messaggio di Orazio Costa (6 agosto 1911 / 14 novembre 1999), che viene trasmesso, ormai da diversi anni, dall’impegno instancabile di Alessandra Niccolini.
Nel seguito, alcune righe di presentazione e l’immancabile, imperdibile "vademecum per aspiranti attori".
Buona lettura!

Un Maestro del Teatro Italiano del Novecento
A 10 anni dalla morte

A cura di Alessandra Niccolini

Orazio Costa, teorico e fautore di un teatro guidato dalla necessità di fondare su basi etiche il rapporto con la scena, creatore di un metodo formativo che coniugava la filologia, la spiritualità e il recupero del patrimonio di capacità espressive e mimiche, geloso custode della propria indipendenza da ogni condizionamento, sia politico che commerciale, convinto assertore della decisiva importanza della formazione artistica e culturale dell'attore, al quale non si stancava di ricordare la sua missione di rivelatore della verità e dell'essenza dell'uomo.
Costa, oggi che la sua presenza è affidata alla memoria collettiva, gode del più pieno diritto a una rinnovata attenzione storico-critica che individui e precisi nella sua figura e nella sua opera un capitolo fondante del teatro contemporaneo.


VADEMECUM
per aspiranti attori

di Orazio Costa

“Se sapete che il vostro strumento siete voi stessi,
conoscete anzitutto il vostro strumento,
consapevoli che è lo stesso strumento che
danza, che canta, che inventa parole e crea sentimenti.
Ma curatelo come l’atleta, come l’acrobata, come il cantante;
assistetelo con tutta la vostra anima,
nutritelo di cibo parcamente,
ma senza misura corroboratelo
di forza, di agilità, di rapidità, di canto, di danza,
di poesia, di poesia e di poesia.
Diverrete poesia aitante,
metamorfosi perenne dell’io inesauribile,
soffio di forme,
determinati e imponderabili,
di tutto investiti,
capaci di assumere e di dimettere
passioni, violenze, affezioni,
restandone arricchiti e purificati…
tesi alla rivelazione di ciò che l’uomo è:
angelo della parola,
acrobata dello spirito,
danzatore della psiche,
messaggero di Dio
e nunzio a se stesso
e all’universo
di un se stesso
migliore.”

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