"Il mio pensiero torna a volgersi al Paraguay, il paese dei sogni spezzati. Isolato nel cuore del Sudamerica, sembrava poter realizzare il sogno della convivenza fra un'eredità indigena ed europea. Ma l'esperienza straordinaria delle missioni gesuitiche fu cancellata nella sopraffazione".
Nel seguito puoi finire di leggere tutto l’intervento di Arnaldo Nesti.
L'orgogliosa autarchia dei regimi nazionalisti venne annegata nel sangue. Al Paraguay rimase come un’unica eredità la repubblica di traffici ed ancora con l’eredità, nel Novecento, la dittatura, la più lunga e organizzata nel continente. Dovrebbe accontentarsi del suo ruolo di repubblica di trafficanti? Al di là della infinita pazienza del popolo guaranì quali le prospettive, oggi?
“Nudi, feroci, antropofagi li definisce un esploratore del Cinquecento”. I guaranì vendono le sorelle e le figlie, vivono nudi in piccoli villaggi di trenta o quaranta famiglie, si cibano della carne dei nemici. Il mito del buon selvaggio doveva ancora trovare formulazione”.
Si discuteva, infatti, se gli indios fossero o no provvisti di un’anima.
In questo sfondo nel 1700 i gesuiti crearono uno stupefacente modello di democrazia comunitaria, di cui erano i garanti, anche se costantemente minacciati dalle mire degli avventurieri portoghesi del vicino Brasile.
“Mission” è il film che merita di essere rivisto per riandare a un’esperienza, “las reducciones” che si svilupparono fra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento.
Andare oggi in Paraguay, anche se il clima atmosferico scoraggia e rende difficile la respirazione per un europeo rappresenta una grande occasione per avvertire di trovarsi in un laboratorio socio culturale.
In questi giorni è stato inviato un caro, riconoscente saluto a molti dei personaggi che abbiamo potuto incontrare. Adesso tutto va a settembre quando saranno inviati i contributi da stampare in "Religioni e Società" costruendo un fondamentale documento per orientarci nel Paraguay. Molte, immagino, saranno le domande e quindi le critiche dei lettori sulle scelte che abbiamo fatto, trascurando l’intervento di altri argomenti e personaggi che avrebbero dato un ulteriore apporto al numero. Lo diciamo con tutta sincerità siamo ben disposti ad accogliere suggerimenti. Allo stato attuale sono previsti contributi di J. Rubiani, F.M. Sanemann, M. Canese, J. Zanardini, D. Rivarola, M. Chiappo e naturalmente è prevista una intervista del Presidente F. Lugo. Contiamo sul sostegno dell’ambasciata di Paraguay in Italia.
Come i lettori possono immaginare il lavoro preparatorio è stato lungo e difficile. Fu di grande aiuto il consiglio e l’opera di sostegno di L. Boff, Jorge Rubiani, senza dire di Walter Rojas e di Gladys Cardozo.
A todo el mundo, gracias! - y un nostalgico "hasta cuando"?
(A.N.)