Domenica, 21 Marzo 2010 20:16

Questioni serie. Senza polemica

Scritto da  Gerardo

Riflessione sull'attualità etica della Chiesa, da parte di Arnaldo Nesti.
"Il celibato obbligatorio è solo uno degli spetti di una disciplina ecclesiastica stagionata. La questione è ben al di là della pedofilia diffusa. Che si reciti un convincente "mea culpa".
Buona lettura!



Sono stato oggi assorbito, per buona parte della mattina dalla lettura della stampa. In primis leggo degli attacchi di Berlusconi al CSM, ma è una noia da non finire. Usque tandem ce lo dovremo portar dietro? Le pagine oggi però mi attraggono per altri motivi.
Decido di dedicare la lettura a un intervento del teologo Kung su i problemi della pedofilia e la Chiesa cattolica. Il teologo tedesco giunge a invitare Ratzinger a recitare il mea culpa, alla luce di quanto sta accadendo non solo negli Usa, poi in Irlanda, ma anche in Germania. Gli ricorda episodi familiari, senza inveire sul suo fratello maestro della cappella del duomo a Regensburg. Che cosa sta succedendo nella Chiesa cattolica? È un interrogativo che mi sono posto e ho opposto più volte. Non penso che ci sia il nesso pedofilia e celibato del clero. Mi fa impressione, senza dubbio il tabù del silenzio ecclesiastico. Mi fa impressione leggere dei rovinosi debiti da pagare per il risarcimento (nell'ordine di milioni di euro...) per sdrammatizzare il dibattito apertosi... Ma come rompere le mura del silenzio? Come riuscire a dare una svolta? Qui ci vuol altro che una lettera enciclica, un discorso, qui ci vogliono gesti, prese di posizioni credibili! Ho letto con costernazione quanto sta accadendo e quanto si va commentando. È il tempo dei convincenti mea culpa.
Questo è il tempo in cui è forte l'esigenza di una radicale riscoperta delle caratteristiche imprescindibili della laicità, di enfatizzar la non sovrapponibilità fra fede e politica, fra sfera mondana e sacro rimettendo in tensione libertà e ubbidienza, rifiutando vecchi e nuovi fondamentalismi. Sul piano della sessualità, riporto quanto ha detto pochi giorni fa il vescovo di Limburg: "Abbiamo bisogno di cambiare strada, di invertire la rotta per dar spazio alla verità. Per convertirci ed espiare dobbiamo incominciar col riconoscere espressamente le colpe, fare atto di pentimento e manifestarlo, assumersi le responsabilità e aprire così la strada a un nuovo cammino."
Ciò implica, in primis il mea culpa per questo sfascio connesso alla pedofilia; lo dovrebbe pronunciare, secondo il teologo Kung, il Papa, il principale responsabile dell'occultamento di questo abusivismo mondiale… Che dire? Mi pare proprio necessario. E fa pena e tenerezza pensare a quanto stanno decidendo in Vaticano fra quei "santi vecchi" che si chiamano Ruini, Bertoni etc. Quando arriverà una stagione che produsse i Celestino V e poi i Giovanni XXIII?
(A.N.)

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