Nei giorni scorsi, Roberto Mazzuoli, Antonella e Patrizia Mazzuoli, con Nicola De Rosa e Arnaldo Nesti si sono recati a Gimnè, sulle Ardenne Belghe, pere rendere omaggio all'avv. Georges Lethè, nel decennale della sua scomparsa.
Breve ma suggestiva nota, corredata di fotografie, a sottolineare l'importanza dell'incontro, con i suoi risvolti umani e culturali.
Nell'occasione, il gruppo fondato dal Lethè in Belgio, a Bruxelles, in modo particolare su iniziativa di A. Marie Burniy, Roger Hacart e Paulette Jansen, ha varato un singolare evento che ha visto la presenza, oltre che del gruppo italiano, di numerose altre persone provenienti in genere dal Belgio e legati in qualche modo al ricordo di Georges.
L'occasione è stata altresì un momento per favorire l'incontro di altri amici che hanno operato o in ambienti comunitari o in quelli universitari di Louvain la Neuve. Si ricorda in modo particolare la presenza del prof. Albert Bastemier e del dr. Vittorio Campanelli, da vecchia data amici con Arnaldo Nesti.
Sulla scia della memoria si sono incrociati ricordi, progetti e tratti importanti delle distinte storie di vite vissute. Dopo aver celebrato un solenne atto di ricordo al cimitero di fronte alla tomba di G. Lethè, un gruppo all'indomani si è recato a Charles Riy per visitare il museo di Marcinelle dove ancora sono vivi i segni della tragedia in cui morirono centinaia di minatori nell'agosto del 1958. Nel pomeriggio suggestiva è stata la visita della città dei canali Bruges. Qui importante è stata la visita ad uno degli edifici più antichi della città, conosciuto sotto il nome di Cappella del Preziosissimo sangue. Dal 1923 la cappella è conosciuta come Basilica del Santo Sangue. La venerazione di cui era oggetto il Preziosissimo Sangue sta all'origine della celebre processione che ogni anno percorre la città il giorno dell'Ascensione. Qui oltre ai monumenti è stato emozionante incontrare persone come Veronique e Irene, vecchie conoscenze collegate ai tempi del progetto Erasmus animato dal prof. Nesti e dal prof. Burny.
Peccato che del gruppo italiano è dovuta rientrare prima della fine Patrizia Mazzuoli, per impegni scolastici. Alla fine sono mancate le parole per ringraziare per l'accoglienza maiuscola che i belgi hanno riservato in modo particolarissimo alla delegazione italiana.
Le foto che sono riprodotte sono solo un piccolo pro memoria che speriamo di poter integrare nel prossimo futuro. Tutti sono partiti con "la tête et le coeur pleins d'emotions et d'impressions". Al fondo, per molti c'era un "signe de la perennitè de l'amitiè nèe en 1971".
Chi scrive queste righe tiene a porre in risalto l'immagine della quercia, che fu piantata durante un evento ecumenico del 1972. Oggi è cresciuta e sembra proprio destinata a sfidare il tempo… anche al di là delle nostre brevi vite. (a.n.)