International Summer School on Religions. L'intervento di Flavio Pajer

Il ‘magistero etico’ dell’Unione europea in fatto di politica educativa per l’istruzione pubblica
Flavio Pajer, Pontificia Università Salesiana di Roma

Tra gli scopi codificati dell’UE c’è quello di realizzare una unità nella diversità.
La diversità è inscritta nelle culture, vecchie e nuove, del continente: dalle storie nazionali alle appartenenze etniche, dalle barriere linguistiche alle differenze confessionali.
L’istruzione pubblica fa da vettore centrale, ma in funzione ermeneutica, delle diversità culturali.
Dimensione immancabile e strutturante delle culture è il fenomeno religioso.
Il trattamento pedagogico del religioso, tradizionalmente riservato alle chiese locali per l’educazione delle coscienze e delle comunità credenti, in Europa sta diventando oggetto anche delle politiche educative sia nazionali che transnazionali, in ragione della pluralizzazione delle fedi e delle convinzioni non religiose, della loro crescente incidenza nello spazio pubblico e politico, e di un approccio scientifico (teologico e non) al patrimonio simbolico delle tradizioni religiose e filosofiche.
Organismi europei di diversa competenza – nel rispetto sia del principio di sussidiarietà verso i sistemi educativi nazionali sia dei vigenti statuti che reggono i diversi rapporti tra stati e rispettive comunità religiose – vanno proponendo ai responsabili delle politiche educative nazionali argomenti teorici e strategie operative allo scopo di prevenire e combattere insorgenze di razzismo e intolleranza originate spesso da una diversità religiosa inabituata al costume delle società democratiche. Ne va infatti della tenuta del tessuto sociale, già minato dalla crisi dei valori veteronazionali, dall’emergere di oltranzismi identitari, e dall’estenuarsi delle stesse appartenenze confessionali.
In positivo, le politiche educative sovranazionali, in forza della universalità dei diritti umani e in un orizzonte di integrazione-coesione sociale, si ispirano a principi etico-giuridici comuni quali l’uguale dignità delle persone, il rispetto dell’altro, la libertà di coscienza e di religione, l’approccio conoscitivo...
Assurge così a priorità dominante nella città post-secolare l’educazione alla cittadinanza democratica, supportata da principi e metodi del “dialogo interculturale” e da curricoli disciplinari tendenzialmente obbligatori quali l’esame critico del fatto religioso, il confronto ermeneutico dei sistemi etico-simbolici, l’approccio storico e comparato delle religioni.


Flavio Pajer insegna Pedagogia e Didattica delle Religioni nella Facoltà di Scienze dell’educazione dell’UPS di Roma, consultore pedagogico presso il Consiglio d’Europa, già presidente del Forum europeo dell’istruzione religiosa nelle scuole pubbliche, redattore del periodico telematico “EREnews”, autore di manuali di storia e cultura religiosa per le scuole secondarie. Tra le sue ultime pubblicazioni: “L’Unione europea e la sfida delle religioni” (con E. Genre, Claudiana 2005), “Pluralismo e convivenza” (con G. Filoramo, Sei 2010), “Per una storia dell’istruzione religiosa in Europa: il cinquantennio” 1960-2010 (Ppc 2010).



La realizzazione della Summer School è stata possibile grazie alla collaborazione del Convento di S. Agostino di San Gimignano e in particolare del Priore Padre Brian Lowery.


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