Martedì, 24 Agosto 2010 20:40

International Summer School on Religions. L'introduzione di Arnaldo Nesti

Scritto da  Gerardo

XVII International Summer School on Religions: Etica pubblica e religioni
San Gimignano (Siena), Sala Tamagni, 26-30 agosto 2010
Nel seguito puoi leggere il testo dell'intervento introduttivo di Arnaldo Nesti, dal titolo Etica pubblica e religioni in un tempo di ipertrofia del privato.
Questo intervento è in programma nella sessione inaugurale, giovedì 26 agosto 2010, ore 16,45 al Teatro dei Leggieri di San Gimignano.
Da qui, puoi leggere o scaricare la versione PDF del programma completo.

Etica pubblica e religioni in un tempo di ipertrofia del privato
Arnaldo Nesti, Direttore di ASFER, del CISRECO e dell'International Summer School on Religions


Il numero 66 di “Religioni e società”, il primo del 2010 dedicato a “Piazze, outlet, nuova socialità”, nell’interrogarsi sul senso delle molte manifestazioni culturali che esplodono durante il periodo estivo, in ogni angolo del Paese si sostiene che non si è di fronte al degrado dei rapporti umani, che non si tende a di svuotare i luoghi di incontro e di scambio. Nonostante tante contraddizioni e il diffuso senso di spaesamento connesso alla globalizzazione, si è di fonte ad una ritornante domanda di nuova socialità, di un nuovo modo di stare insieme. All’interno di questo contesto, si situa anche questa Interrnational Summer School di S. Gimignano, giunta alla sua XVII edizione, su Etica pubblica e religioni.
Proprio nella terra di Guicciardini, l’uomo dell’elogio del particolare, ci chiediamo: quale è lo stato dell’etica pubblica oggi in Italia? Senza entrare in un’analisi del pensiero guicciardiniano nel suo contesto storico politico, comunque, non s i deve arbitrariamente separare la dottrina del particolare dal senso alto dell’onore che ne costituisce il fondamento supremo e la ragione intima. Nella tradizione degli italiani, purtroppo, è fortemente radicata un’allergia al dovere pubblico. Gli italiani, figli di una terra di “navigatori, di santi e di eroi”, brava gente, teneri figli di mamma, non mostrano molta attenzione a ciò che accade al di fuori delle mura domestiche. Dentro l’ambito della famiglia maturano e si sviluppano gli interessi, in base ad un errato moralismo spiritualista, che spesso, specialmente nel sud alimenta un familismo amorale, che fa da sotto suolo del sistema e mentalità mafiosa.


1. Alcune domande

Che cosa c’è di vero e che cosa di falso nella tesi circa la caduta odierna dell’etica pubblica? Che senso ha oggi parlare di laicità? Quali gli spartiacque fra esperienza religiosa personale e sfera pubblica? Che pensare dell’azione delle chiese nella sfera pubblica? Quale il nesso fra sfera pubblica e sfera politica? Indubbiamente la democrazia ha bisogno di valori. Ma non è soltanto la Chiesa ad avere “valori non negoziabili”, anche i laici possono avere idee e responsabilità su principi che non possono essere negoziabili neanche in democrazia. Che accade se la fede da ricerca di opportunità più avanzate diventa la trasposizione giuridica nella società di verità assolute, con uno stile in cui predomina l’atteggiamento “ o con me o contro di me”? Come spiegare che in Italia la Chiesa cattolica goda di una sorta di “plus-valore”? La Chiesa ponendosi come legislatrice, mentre non sembra riuscire sul piano morale a formare le coscienze, non rischia di rinunciare alla sua funzione evangelizzatrice, alimentando nel contempo uno “scisma diffuso e silenzioso”nelle coscienze? Come pensare ad una chiesa come spazio di confronto fra etiche e atteggiamenti individuali e sociali diversi? La laicità dello stato come potrà essere l’ambito in cui tutti, anche gli stranieri, si possono trovare nuovi cittadini capiti, rispettati nella loro diversità di cultura e di religione?


2. Omelie, partigiani, democrazia ed etica della politica

Durante l’omelia tenuta in occasione dell’annuale cerimonia organizzata dall’ANPI in memoria dei caduti partigiani, al campo della gloria, del Cimitero Maggiore di Milano, un ecclesiastico milanese ha attaccato duramente l’etica dell’attuale politica, affermando che si assiste in questo periodo ad una caduta senza precedenti, della democrazia e dell’etica pubblica. Si assiste a continui colpi al sistema democratico. Si sarebbe di fronte ad una morte lenta e indolore della democrazia, ad una progressiva eutanasia della repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo. Peraltro è pervasiva, grazia anche all’apporto del sistema comunicazionale, mass mediale una politica demagogica, populista, una vera trama oscena del potere, mentre le giovani generazioni sembrano destinate allo sbando della precarietà personale. Non parliamo del fenomeno diffuso delle veline e degli scandali con le escorts e i trans. Le informazioni che abbiamo, sono parziali. Però qual è lo spirito del paese? Scriveva pochi giorni fa Galli della Loggia”C’è una sensazione che domina su tutte le altre. . la sensazione che sono finiti i tempi felici. . La Chiesa e la famiglia stessa, questi due pilastri all’appartenenza indistruttibili della soggettività e insieme della collettività italiana, sono alle prese con forze corrosive che stanno alterando il profilo sociale e attutendone la voce…Purtroppo l’Italia vi ve in una situazione in cui le sfide del futuro sono alimentate da zuccherosi placebo a base di nulla” All’inizio di un secolo in cui circa un milione di nuovi italiani tendono a inserirsi nel tessuto italiano contribuendo a dare vigore come elemento moltiplicatore di identità culturale, non possono non preoccupare tendenze che in nome del regionalismo, si fanno forti di una campagna contro “Roma ladrona” e giungono a campagne di intolleranza giungendo ad attivare, come a Brescia, guanti igienici sul bus degli immigrati. (cfr. il gustoso articolo circa le caratteristiche ambivalenti “sudiste” dei “nordisti”, di M. Veneziani su “Gioia” di luglio, 2010).


3. Etica, Crisi e Chiesa

Accanto a questa constatazione facendo riferimento alle risorse della società italiana sono in molti gli studiosi che lamentano l’affermarsi di una crisi dell’etica pubblica anche in seguito allo stato di crisi della Chiesa cattolica. "Siamo alla deriva" per quanto riguarda lo stato della Chiesa cattolica. In seguito ad una deleteria pratica servile di donazioni, di scambi , che ne è della formula coniata da Spadolini del “Tevere più largo”? Di fronte ad una persistente confusione di ruoli e di interessi sembra proprio che le due rive del Tevere si siano fortemente avvicinate . In questo clima, accentuato da recenti sospetti, tra i tanti malintesi viene da chiedersi quante foglie sono ancora verdi dell’albero del Concordato. ? L’idem sentire dei cittadini è diverso indipendentemente dallo spartiacque esistente fra credenti e non credenti, ;a complicare lo stato della situazione è giunto il degrado etico in corso nella chiesa. E non alludo, per la sua rilevanza simbolica a i fatti di Pedofilia, in cui sono coinvolti larghi settori delle istituzioni cattoliche. È simbolicamente sconvolgente quanto è avvenuto nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza dove il 17 marzo scorso fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps, scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993. ”Era diventato il sotto tetto della chiesa poco più di una squallida alcova. Elisa giaceva buttata come uno straccio nell’angolo più oscuro abbandonata da tutti meno da chi le voleva bene e disperatamente la cercava. Il fratello e i familiari della ragazza che all’epoca della morte aveva 16 anni , hanno rinnovato l’appello a “spazzare via l’ipocrisia e l’omertà che avvolgono questa vicenda. Come mai nessuno si accorse di una tale alcova. Dove erano il parroco, dove era il vescovo. Chi ha scoperto come quando e perché della incredibile vicenda? Come si è potuto arrivare ad un tale degrado a una tale eclissi etica, oltre che religiosa? Che dire peraltro della vicenda della Magliana con la ignominiosa sepoltura in uno spazio virtuoso di persone legate a vicende ignominiose? La Chiesa si ritira come una bassa marea?
In qualche città dell'Europa del Nord è già successo. Chiese cristiane vendute ai musulmani per farci una moschea. Chiese vuote, diventate un peso inutile, troppo costose da mantenere. Templi, che anche se restano in funzione, si riempiono soltanto al 7, al 10, al 20 per cento. Monumenti di un'epoca in cui il Cristianesimo dettava le sue leggi alla comunità, perché era la forza propulsiva della comunità. Finito. Archiviato? Il Cristianesimo comincia a ritirarsi dalla società europea come una bassa marea. La religione limitata solo all'ambito del culto. ? Vescovi e preti sono riveriti e spesso finanziati, ma incidono sempre meno sul vissuto delle generazioni. I preti diminuiscono, le parrocchie restano sguarnite. L'Europa, centro e colonna del Cristianesimo, si sta svuotando della sua fede storica. Al riguardo mi siano consentite alcune brevissime considerazioni che spero verranno riprese e sviluppate in altro momento. Si tratta infatti di ripensare al nesso fra cristianesimo (religione), secolarizzazione e democrazia. Si tratta di tentare di riflettere su un suo eventuale ruolo politico critico e liberatorio(ben diverso da quella ideologicamente identitario della teologia civile nelle sue versioni fino alla recente “devozione atea”. La democrazia a venire scaturisce da una decostruzione escatologica- messianico. Al riguardo è bene ricordare che il Cristianesimo non significa semplicemente dirsi cristiani o celebrare riti per costume o abitudine. Seguace di Cristo , innanzi tutto, è chi crede in alcune cose molto precise su Dio, Gesù, l'Aldilà, la Resurrezione, l'Eternità. Proprio questo oggi vacilla. Il secolo si chiude con una cultura abbondantemente de-cristianizzata. Da un capo all'altro dell'Europa si sentono segnali di allarme. Il nuovo modello sociale, è quello del rave party: "Si entra e si esce nell'anonimato". Il millennio si apre con masse di giovani che non sanno, che non imparano, che non trovano adulti capaci di trasmettere credo e memoria.


4. Trends

Vorrei a modo di conclusione citare i risultati di una recentissima ricerca sui giovani condotte dall’Osservatorio Socio-Religioso Triveneto sui giovani. . La domanda spirituale è diversa e più difficile da intercettare. I giovani incedono sulla fragile linea di un crinale, dove sono esposti a venti contrastanti, in bilico tra l’assuefazione al superficiale e la nostalgia del profondo, il credere e il non credere. La loro vita spirituale è un mondo popolato di forze e di segnali che vanno e vengono, che ora inducono una percezione e una comunicazione, una relazione e un’apertura, ora fanno sperimentare la perdita del “segnale”. Per tutti vi sono momenti in cui “c’è campo” e momenti in cui “non c’è campo”. Sia che questo rappresenti una proiezione verso l’altro, sia che prefiguri uno sguardo verso il cielo. Questo appare di grande interesse per capire come sia davvero necessaria non un’afasia politica e tanto meno limitarsi a rappresentare un mondo con delle icone televisive subordinate alle regole del mercato. Cari amici, di qui la responsabilità ad avere antenne alzate per afferrare il senso delle grandi sfide. Pochi giorni fa trovandomi a Granada un collega spagnolo commentando la situazione italiana , facendo riferimento anche alla tragedia di quanti sono in cammino emigrando dall’Africa e poi finiscono, nel fondo del mediterraneo, alla ricerca di un po’ di pane e di due soldi di speranza mi ha detto che sperava in un mutamento italiano che avrò ripercussioni internazionali. Non lo so. Sono comunque convinto che bisogna guardare avanti. Oggi è possibile e necessario pensare ad una storia ed ad una politica animate da una escatologia e da una critica delle teologie politiche nel nome di una sempre più dispiegata rivendicazione di autonomia del secolare e della laicità dalla sua ipoteca teologica. Si tratta di accentuare la sconfessione del carattere sacro di qualsiasi mondanità cristiana. In questa prospettiva occorre non perdere di vista la responsabilità che incombe per una civiltà pluralista. Cristo s'è fermato alle soglie d'Europa? Chiese in vendita, preti in estinzione, messe dimezzate. Il continente perde la sua fede storica. Intanto l'etica esce dalla sfera religiosa. Pasolini parlava di pietà misteriosa, lontana, remota ma insopprimibile istanza umanitaria. Già, perché non ricordarlo? La democrazia riposa su un atto di fede che si sforza di tradurre in ordine sociale più giusto di quel marxiano sogno di una cosa storicamente irrealizzabile ma nelle viscere di un tempo da venire.
Benvenuti. A tutti voi buon lavoro!



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