Domenica, 19 Settembre 2010 23:03

I rom, nostri fratelli

Scritto da  Gerardo

Trasmettiamo l'intervento sui Rom, già inviato alla stampa, a firma di Domenico Pizzuti e Alex Zanotelli.





I rom, nostri fratelli
Napoli, 17/09/2010

I primi risultati di un monitoraggio avviato dalla Caritas napoletana, in contemporanea con dodici città italiane, hanno messo in rilievo le drammatiche condizioni di invivibilità dei campi nomadi di Napoli e provincia, soprattutto per mancanza di servizi essenziali (La Repubblica 8/09/2010). Sul territorio partenopeo vivono circa 3.000 rom e sinti, sparsi in una decina di campi. E questo avviene nell’indifferenza generale! Recentemente un violento incendio appiccato ai rifiuti accumulati nel campo di Scampia, ha riportato l’attenzione pubblica sulla popolazione rom di quel campo (circa 700 persone di cui 400 bambini avviati in buona parte da anni alla scuola), che sopravvive tra roghi e immondizie.
La situazione dei campi rom a Napoli è fra le peggiori in Italia. Per questo temiamo che il forte vento razzista anti-rom che spira in Europa e in Italia, contagi anche il nostro territorio con risultati tragici. Ci fa paura il “razzismo istituzionale” espresso in questo periodo da governi come quello di Sarkozy in Francia e di Berlusconi in Italia. Viviana Reding, vice-presidente della commissione giustizia della UE, ha paragonato le “deportazioni del popolo nomade dalla Francia a quelle della seconda guerra mondiale”. In Italia, dove detta legge il Pacchetto Sicurezza del ministro Maroni, le ruspe stanno sgomberando i campi rom a Roma e a Milano. E le dichiarazioni violente del sindaco di Roma Alemanno contro i rom buttano benzina sul fuoco. Vorremmo ricordare a tutti che il razzismo e la caccia ai rom portò all’Olocausto, dove almeno 500.000 rom furono sterminati. Gli antropologi italiani in una loro dichiarazione denunciano “il ripiegamento autoritario, razzista, irrazionale e liberticida che sta minando le basi della coesistenza civile nel nostro paese e che rischia di svuotare dall’interno le garanzie costituzionali erette 40 anni fa contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso proprio nelle leggi razziali. Forse anche allora in molti pensavano che non si sarebbe osato tanto: oggi abbiamo il dovere di non ripetere quell’errore”.
In fondo si tratta di diritti umani, diritti della persona; si tratta di civiltà, di civiltà giuridica basata sui diritti fondamentali umani. Lo ha capito molto bene l’ex presidente del Consiglio G. Amato che lo ha espresso proprio sul ‘ Sole 24 ore’: “Le ragioni del consenso impediscono di prendere atto che gli stessi immigrati illegali,i paria della nostra comunità nazionale, sono titolari di diritti e con loro lo sono i loro figli, giacché l’istruzione, la salute, l’assistenza legale, la sicurezza sul lavoro , sono diritti non del cittadino, ma della ‘persona’. Gli immigrati illegali sono almeno persone? Nessuno osa negarlo, tuttavia quanti di noi sono pronti a trarne le conseguenze?” (Sole 24 0re, 22/08/2010). Pertanto la difesa dei diritti delle minoranze, anche se clandestine, è irrinunciabile!
Per questo ci appelliamo al nuovo Prefetto di Napoli A. De Martino, che è anche il commissario per i rom, perché faccia rispettare i loro diritti. È a queste ragioni di civiltà, di civiltà giuridica, di diritti della ‘persona’ a cui si appella il “Comitato Campano con i rom”, che riunisce le realtà napoletane che si impegnano in questo settore a camminare con i rom. C’è un grande lavoro da fare per lo status giuridico dei rom, per la cittadinanza di coloro che sono nati in Italia, per la loro scolarizzazione e per l’accesso pieno ai servizi. (È incredibile che molti campi non abbiano l’acqua potabile!).
Vorremmo poi conoscere l’utilizzazione effettiva di fondi regionali, nazionali ed europei, destinati ai rom in Campania, dei quali nessuna amministrazione ha mai dato conto. Vorremmo sapere cosa è successo ai 7.000.000 di euro di fondi regionali destinati alla costruzione del villaggio attrezzato a Scampia che sarebbero stati congelati, ma non revocati. A che punto sono i piani comunali per i rom di Scampia? Nonostante tutti i tentativi fatti, non siamo mai riusciti ad avere informazioni sicure. Attendiamo una risposta non equivoca dai rispettivi assessori sia comunali, provinciali e regionali. Inoltre vorremmo chiedere al prefetto A. De Martino un tavolo di lavoro unitamente ai rom, per progettare una strategia verso una reale soluzione dei problemi che noi riteniamo essere un problema non di sicurezza, ma di rispetto dei diritti umani. Chiediamo con insistenza al prefetto che nessun campo rom venga sgomberato se prima non si trova una soluzione alternativa.
In questo momento così difficile per i rom, chiediamo inoltre alla cittadinanza attiva napoletana di impegnarsi maggiormente al fianco dei rom perché sono loro oggi i più deboli ed emarginati. Lo chiediamo soprattutto alla Chiesa di Napoli, perché tutti insieme, credenti e non, possiamo trovare soluzioni adeguate al dramma di questo popolo.

Alex Zanotelli e Domenico Pizzuti
Comitato campano con i rom
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