Dall'amico Luigi De Paoli riceviamo, a continuazione del precedente intervento, una rassegna sulle posizioni espresse dalla stampa di ispirazione cristiana in merito ai referendum sull'acqua come bene pubblico.
Tra gli interventi più autorevoli, quello di Roma 7, il settimanale diocesano di Roma (la diocesi del Papa) guidata dal cardinale vicario Agostino Vallini, che nell'ultimo numero pubblica un ampio intervento contro il nucleare e a favore della difesa dell'acqua "come bene comune", ricordando che su queste tematiche venerdì prossimo la Cei organizzerà un convegno dal titolo "Per una Chiesa custode del creato" presso la facoltà teologica di Padova. Appuntamento cruciale alla vigilia dei referendum, come ricorda anche La difesa del popolo (Padova).
Dello stesso tenore è l'appello della Azione cattolica pubblicato su Millestrade, testata della diocesi di Albano, retta dal vescovo Marcello Semeraro, presidente della editrice del quotidiano cattolico Avvenire: "L'acqua, l'energia, la giustizia sono temi di interesse comune e centrali per i singoli cittadini e per l'intera comunità" per cui "partecipare attivamente al voto diventa un'alta forma di democrazia".
Ancora nel Lazio, il settimanale della diocesi di Civita Castellana, nella nota "Non privatizzare sorella acqua" ricorda che domani in piazza San Pietro "missionari, suore e sacerdoti si riuniranno per digiunare e pregare in difesa dell'acqua" su invito dei missionari Alessandro Zanotelli e Adriano Sella.
Anche La voce del popolo (Brescia), invita i cittadini a recarsi "massicciamente" alle urne per centrare l'obiettivo del quorum", polemizzando con i "tentativi" fatti dal governo per vanificare il voto sul nucleare e di mettere la sordina ad "una questione di rilevanza universale come è la gestione dell'acqua come bene comune".
Non mancano editoriali che legano la sorte del governo Berlusconi ai referendum: "Inizia una nuova fase?" si chiede, infatti, La Cittadella (Mantova). Sferzante, La Vita casalese (Casale Monferrato): "Il vento è cambiato" per un "governo cabarettista ed umiliato ogni volta che ha partecipato a consessi internazionali. "C'è un tempo per... cambiare", tuona - evocando l'Ecclesiaste - Risveglio Duemila, (Ravenna-Cervia). Tante le schede sui "sì" e sui "no", come fanno, ad esempio, Il Popolo (Pordenone) - "Acqua nostra e gli altri referendum"; L'Azione (Vittorio Veneto) - "Referendum sul nucleare, una scelta per quale futuro?" - ; Il nostro tempo (Torino) che, però, ricorda pure che "l'acqua è anche una questione etica".
Per Vita Trentina (Trento) "l'acqua è di tutti come l'aria, e le politiche che vogliono privatizzarla sono contrarie all'approccio cristiano". Dello stesso tono il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), che, però, avverte che " il vero problema è la partecipazione". Non meno significativi i richiami di Notizie di Carpi, ("Alle urne per decidere su acqua, nucleare e legittimo impedimento"), del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), che di fronte a tentativi di vanificare i referendum parla di "scippo e insulto alla sovranità popolare" e definisce "l'abolizione del legittimo impedimento non un sì antiberlusconiano, ma un sì alla Costituzione che sancisce che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge".
Ancora "convinti sì" ai 4 quesiti da Toscana Oggi (diocesi di Firenze), che correda il servizio con schede tecniche", e dai francescani del Sacro Convento di Assisi che sulla loro rivista, San Francesco Patrono d'Italia, in più occasioni hanno sposato la causa dei referendum in difesa di "nostra sorella acqua, dell'ambiente e di tutto il creato". Pochissime, invece, le voci fuori dal coro, come quelle de L'Avvenire di Calabria (Reggio Calabria) e de La Voce (Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), che invitano ad appoggiare il decreto Ronchi "perché il vero problema dell'acqua sono le condutture e l'inadeguatezza dei servizi pubblici".