Mercoledì, 07 Settembre 2011 23:12

Ancora sulla Festa di San Gennaro

Scritto da  Gerardo

Continuando nel merito dello spostamento della data di celebrazione della festa di S. Gennaro, patrono della città di Napoli, come promesso, pubblichiamo quest'altra dichiarazione, di Domenico Pizzuti, che intanto ringrazia per la loro solidarietà i più alti esponenti delle istituzioni napoletane e campane. E procede, con il suo piglio, in una riflessione originale e interessante.



DICHIARAZIONE DEL P. DOMENICO PIZZUTI SULLO SPOSTAMENTO DELLA DATA DELLA FESTA DEL SANTO PATRONO


Fa piacere che una volta tanto l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, il Sindaco di Napoli, il Presidente della Provincia e il Governatore della regione Campania convergano per firmare in solido una petizione al Presidente Berlusconi per scongiurare lo spostamento della data del 19 settembre festa di san Gennaro alla domenica, secondo manovra in corso di approvazione in Parlamento.
A parte la fissazione della data liturgica sulla base di una tradizione, si tratta certo del padre nobile della diocesi napoletana e se si vuole di un santo civico da onorare. Eppure nell’ultima riforma del calendario liturgico, la celebrazione di alcuni santi è stata spostata anche di alcuni giorni (San Domenico, per esempio, dal 4 all’8 agosto).
Non vorremmo che si ipotizzasse un referendum tra i cittadini-fedeli sullo spostamento o meno della data della festa del santo patrono, che se è tale a nostro avviso è al di sopra di date e festività particolari. Non sappiano perciò, non per spirito razionalistico, se si possa dire o meno al santo patrono di compiere il miracolo di domenica.

La questione, al di là delle ragioni del legislatore per questo provvedimento e delle reazioni delle autorità religiose e civile, tocca un problema delicatissimo cioè il campo religioso, il culto legittimo dei santi senza superstizioni, un evento soprannaturale come è stato evocato.
E allora, sotto il profilo di fede, al di là della volontà del santo Patrono, non si può non richiamare la libertà e gratuità costitutiva dell’azione divina secondo il credente ma non solo. Il provvedimento in discussione sullo spostamento della celebrazione della festa del patrono alla domenica, configura certo una rottura di tradizione religiosi e culturali, che deve indurre non solo alla difesa di un culto e di una tradizione su ragioni più o meno plausibili, ma ad un ripensamento collettivo su un piano autenticamente religioso del significato della celebrazione del culto del santo patrono al di là di date e calendari se non vogliamo regredire sul piano di una religione puramente civile.
San Gennaro ispira piuttosto rappresentanti religiosi e civili ad impegnarsi efficacemente per il riscatto di questa città che non vogliamo abbandonata a rigurgiti religiosi o ad apatia generalizzata senza progetti e speranze.

Napoli 6 settembre 2011

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