Mercoledì, 21 Marzo 2012 10:51

Appunti per la storia di questo Novecento

Scritto da  Gerardo

Nanni Moretti è tornato ad attaccare Fausto Bertinotti, ma all'ex leader di Rifondazione comunista non va giù di essere additato come il politico che fece cascare il primo governo Prodi, costringendo "il Paese a perdere 10 anni".
Bertinotti replica duramente a Nanni Moretti.
Quale allora la verità?


In un'intervista a Repubblica 1, il regista romano parla del presente, l'uscita di scena di Silvio Berlusconi così diversa da quella da lui immaginata nel film Il caimano, ma anche del passato, e in particolare della prima vittoria dell'Ulivo, quando arrivò finalmente "un governo che era popolare nel Paese e che invece fu costretto a dimettersi perché da sinistra gli tolsero i voti". Colpa, ne è ancora convinto Moretti, soprattutto dell'allora segretario del Prc Fausto Bertinotti che "in nome dei lavoratori che diceva di rappresentare tolse la fiducia a Prodi e, secondo me, di fatto fece perdere 10 anni a questo Paese".

Una ricostruzione storica che l'ex presidente della Camera contesta duramente, rinviando al regista l'epiteto di "saccente". "Qualche generoso cronista - replica oggi Bertinotti - dovrebbe informare il molto saccente Nanni Moretti che la rottura tra Rifondazione comunista e il governo Prodi è del 1998 e che dopo tale rottura, e prima del ritorno di Berlusconi, vennero i governi di Massimo D'Alema e di Giuliano Amato e che poi, dopo il governo Berlusconi, nel 2006 tornò di nuovo a vincere la coalizione guidata da Romano Prodi".

"Dopo quella lontana rottura il Prc, ed io con esso - puntualizza ancora Bertinotti - ha fatto un gran cammino che gli ha consentito di vivere l'esperienza del movimento altermondialista da Porto Alegre a Genova e oltre. Per parte mia è un'esperienza che rivendico: non a tutti è dato di essere autonomi dal potere. Per scelta volontaria ho lasciato il ruolo di direzione politica nel 2008, nel frattempo, da quella rottura era passata una intera storia". "Anche chi è eccessivamente affezionato alle sue opinioni - conclude l'ex leader comunista - potrebbe vedere che non esiste alcun rapporto di causa ed effetto tra i due fatti".



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