Lunedì, 08 Luglio 2013 15:11

I signori della guerra che parlano pugliese

Scritto da  Gerardo

Da Pensieri in libertà, n. 60, di Domenico Pizzuti s.j., trasmettiamo alcune note sul traffico di armi della mafia salentina.





LORDS OF WAR, CHE PARLANO PUGLIESE

Mercoledì sera, 26 giugno, ho seguito su La Sette il film “Lord of war” (2005) del regista Andrew Niccol con protagonista Nicolas Cage che interpreta Yuri Orlov, un trentenne ucraino immigrato in USA con tanta voglia di emergere ma pochi mezzi a disposizione. Un giorno Yuri intuisce che il traffico d’armi può diventare un passaporto per una vita agiata sempre desiderata e in breve tempo, tra alterne vicende, conquista soldi, potere e la donna dei suoi sogni. Alla sua impresa si oppone Jack Valentine, un giovane agente idealista dell’Interpool. Per la parte che ho seguito, in una prima fase il traffico d’armi del Nostro si svolge con militari dell’ex URSS che hanno in custodia enormi depositi di armi accantonate in varie repubbliche dell’impero sovietico. La storia portata sullo schermo è certo inventata, ma si ispira a fatti e persone reali, mostrando i retroscena del traffico d’armi e gli intrighi politici che lo rendono possibile. Una fiction o meglio una realtà romanzata, che fa riflettere.

Il venerdì seguente, 28 giugno, nell’ambito di un Master di II livello in “Criminologia e diritto penale” presso l’Università di Napoli, ho seguito un’interessante lezione di una studiosa della criminalità organizzata in Puglia Monica Massari dell’Ateneo fiorentino, che nel 1998 ha pubblicato il volume La Sacra Corona Unita. Potere e segreto, Laterza 1998. Con chiarezza, sulla base di una ricerca pluridecennale del fenomeno, ha illustrato presupposti, nascita all’inizio degli anni Ottanta di questa nuova organizzazione criminale, caratteri, evoluzione, trasformazioni e azione di contrasto da parte della Magistratura. Mi riferisco a questo incontro di studio perché nell’illustrare le trasformazioni nei traffici di questa mafia pugliese, la Massari ha segnalato l’importanza del traffico di armi tra le due sponde dell’Adriatico, e quindi con i paesi dell’Est, sviluppato dagli anni Novanta da questi gruppi criminali, che interessano le organizzazioni criminali e le aree di guerra in Medio Oriente ed Africa.

Ecco i LORDS OF WAR delle coste salentine, i mercanti del lucroso traffico di armi che parlano pugliese. Non si tratta di fiction, di realtà romanzate, ma di imprese criminali più o meno efficacemente contrastate, che ci interrogano sul potere di morte e distruzione di questo traffico di armi che serve ad arricchire alcuni e portare morte e distruzione ad altri. Nel teatrino della politica più o meno concludente e nelle beghe ecclesiastiche “divisive”, nella ricerca umana e spirituale non possiamo non prendere coscienza di questi più o meno sotterranei traffici di armi prodotte anche nel nostro paese. Non basta una marcia qualche volta l’anno con le bandiere pacifiste, perché questo traffico interessa pesantemente l’economia e la politica. Basti per il nostro paese la questione degli acquisti degli aerei F35, per cui lo stesso Parlamento non potrebbe porre veti sotto alcuni profili secondo notizie di oggi, la coscienza collettiva è comunque sollecitata a interrompere la spirale di morte con i bollettini quotidiani di morti che provengono dagli scacchieri di guerra dall’altra parte del Mediterraneo.

Ci sono questioni molto più serie di Renzi, segretario o premier scalpitante per futuri governi, o della Santachè con una faccia di bronzo designata dal PDL alla Vicepresidenza del Parlamento. In tema di facce più o meno convincenti se non si può fare diversamente per la Prestigiacomo.

DIO CI SALVI

Napoli, 2 luglio 2013

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