Martedì, 27 Agosto 2013 14:13

Baruffe agostane napoletane

Scritto da  Gerardo

Da Domenico Pizzuti s.j. riceviamo una relazione sulle “Baruffe agostane napoletane”.
Fatti, non fatti, misfatti, soddisfazioni e/o delusioni dei cittadini nei confronti del Sindaco de Magistris e della sua Amministrazione, dopo due anni di consiliatura.
Buona lettura!



Baruffe agostane napoletane
di Domenico Pizzuti s.j.


Continuano le “baruffe” in merito a fatti, non fatti, misfatti, soddisfazioni e/o delusioni dei cittadini parlanti nei confronti del Sindaco arancione Luigi de Magistris e della sua Amministrazione dopo due anni di consiliatura. Per certo versi il Nostro mi è e risulta simpatico nel relazionarsi diretto con singoli e gruppi di cittadini con un eloquio accattivante, ed in questo sembra identificarsi come ruolo. Non basta, perchè sono le performances dell’Amministrazione da lui presieduta che contano agli occhi dei cives che lo hanno eletto con speranza di effettività dei programmi e di impulso ad un decollo di una città ferma ed immobile nelle sue componenti sociali. Sovviene un detto dell’apostolo Paolo che un vescovo tra le sue qualità deve avere la capacità di saper condurre la propria famiglia, e si potrebbe affermare che non basta un Magistrato a fare un sindaco, senza escluderlo alla prova dei fatti.

Le delusioni che si manifestano, le critiche su singoli realizzazioni con riscontro mediatico come i grandi eventi, le insoddisfazioni nei confronti di componenti dell’amministrazione comunale, le risonanze offerte dai media, non sempre sembrano colpire nel segno e piuttosto alimentare un dibattito agostano. Un esempio, la parentopoli evocata in qualche caso nella nomina dei dirigenti comunali a cavallo di ferragosto e di un assessore, riguardano più che un “familismo amorale” che va certo deprecato per inammissibili particolarismi da parte di un amministratore. Il problema primario di un amministrazione è il funzionamento della macchina comunale, a partire dalla scelta e qualità dei suoi dirigenti e funzionari al centro ed in periferia, alla qualità dei servizi offerti in modo universalistico alla platea dei cittadini, ai criteri di valutazione di queste performances e dei risultati degli obiettivi raggiunti o meno, la trasparenza di queste valutazioni. Se c’è un priorità è quella del funzionamento della complessa macchina comunale a servizio dei cittadini, di cui usufruiscono specialmente i ceti meno privilegiati. E’ agli aspetti organizzativi di un’ amministrazione che va rivolta l’attenzione non solo per ragioni di opposizione politica e di alimentazione di un dibattito, e lo studio e la ricerca da parte di analisti e ricercatori con il metodo della neutralità scientifica.

Senza evocare un progetto di città come quello eco-sostenibile o altro da parte di una squadra di governo amministrativo, - piace la progettualità nel settore della cultura espressa dall’amico Nino Daniele nell’intervista di ieri - che pure sarebbe auspicabile per una chiara direzione di marcia, e senza contendere virtualmente sui social network, da cittadino abitante in questo “purgatorio” richiamo due o tre problemi che ho osservato, sofferto, e segnalato agli amministratori che non sempre rispondono a denunce, come il Presidente dell’ASIA, ed il silenzio assume realmente il significato di mancata risposta.

In primo luogo, il malfunzionamento dei mezzi di trasporto quanto alla loro periodicità che obbliga ad aspettative sotto il sole anche di ore sul corso Secondigliano e a Scampia, che ho denunciato con lettera al sindaco in data 3 maggio e 27 luglio con qualche risposta verbale in incontri occasionali. Anche domenica pomeriggio due amiche vicentine hanno aspettato all’uscita un’ora un bus dopo la visita al museo di Capodimente che aveva inebriato i loro spiriti. In secondo luogo, il problema annoso della raccolta dei rifiuti e delle percentuali effettive della differenziata: in data 10 agosto ho effettuato una documentata denuncia al Presidente dell’ASIA ed al Sindaco e Vice sindaco del Comune di Napoli sulla base dell’osservazione dell ’emergenza sanitaria e sociale nel Campo Rom di via Cupa Perillo per cumuli di rifiuti non raccolti da anni e mesi e conseguenti rochi tossici per la salute degli abitanti e dei cittadini. Qualche spiegazione e comunicazione di progetti di intervento per la bonifica delle discariche che attorniano i campi Rom è stata data. Vigileremmo sulla realizzazione.

Il ragionamento condotto non è personale, ma riguarda l’erogazione di servizi essenziali dai trasporti alla raccolta regolare dei rifiuti ad una comunità di cittadini ed abitanti come migranti e Rom, su cui è pesata, al di à delle baruffe agostane, la qualità di un amministrazione.

Per onestà culturale, infine, si deve riconoscere che il buon o malgoverno di una città non si può addossare solo agli amministratori di Palazzo San Giacomo, ma per la sua parte alla cittadinanza secondo conoscenze, competenze e responsabilità. A nostro avviso, bisogna dar luogo ad una diffusa imprenditoria economica, sociale e culturale. La sconfitta di una città è certo quella di un progetto in cui si era confidato, come ha osservato Maurizio Braucci, ma la vera sconfitta è quella di una città che rimane acquattata e non si mette in marcia nelle sue diverse componenti. “Svegliatevi napoletani”, parafrasando una nota canzone di anni passati, altrimenti non arriverà la primavera napoletana!

Napoli 20 agosto 2013

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