Pubblichiamo quest’altra riflessione, dal titolo
Le sfide alla memoria, sempre dalla “penna” del nostro Direttore.
Le sfide alla memoria
Religioni e mondo moderno sono strettamente intrecciati. Mi piace sottolineare che il destino del religioso non sia desumibile da aspetti fondati sull'appartenenza formale, su una logica di schieramento. Come dimenticare che il punto di intersezione tra un'attitudine veramente "laica" ed una autenticamente "religiosa" è rappresentato dall'esperienza vissuta del dubbio radicale. È sufficiente leggersi i testi della grande tradizione mistica e le stesse pagine dei diari di Madre Teresa di Calcutta.
Lo sguardo rivolto al passato appare opaco e quello verso il futuro è incerto. Come procedere in una "terra di mezzo" segnata dal rumore dell'attualità?
Il traffico con sempre più rotonde, le minacce ogni giorno di più dicono addio alle edicole sacre. Purtroppo mazzi di fiori e fotografie sono disseminate lungo le strade per ricordare i caduti per incidenti della strada. Documentano segni di morte e di dolore. Purtroppo gli stessi viaggi nei luoghi di sterminio nazista come Auschwitz-Birkenau sono sottoposti ad una banalizzazione. Come osserva Tova Reich ne "Il mio Olocausto", è in atto, e rischia di esserlo sempre di più, una aggressione della banalità al senso della Shoah. Si assiste all'uso dell'Olocausto come business, come surrogato del dolore, e alla strumentalizzazione cinica del vittimismo.
La cultura del vittimismo autoconsolatorio non risparmia niente e nessuno.
(A.N.)