Con vivo dolore comunichiamo la notizia della scomparsa di Giulio Girardi.
Le uniche parole che vengono spontanee in questo momento, "Domine, dona ei requiem".
A chi resta: che peccato! (A.N.)
Nel seguito, il comunicato di Vittorio Bellavite di Noi Siamo Chiesa.

Mi è venuto a trovare un giovane commercialista. La discussione è andata sugli alti stipendi dei ministri e degli alti funzionari della pubblca amministrazione. Facendo un confronto fra quanto guadagna adesso e quanto alcuni ministri in particolare la ministro Severino il cui imponibile netto nel 2010 è stato pari a 7.005.649 euro ha concluso rassegnato e sconsolato come è possibie che si possano tollerare differenze così spaventose. E, ha aggiunto, non parlo di quanti sono evasori e sfuggono in modo latrocinesco ad ogni legittimazione. Che fare?
Ecco una nota sulla situazione. (A.N.)

A sette anni dalla scomparsa, don Giussani verso gli altari?
Non si dimentichi Oscar Arnulfo Romero, già santo per il popolo
Nel seguito, un breve profilo sulla figura dell'arcivescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava la messa.

Mi si permetta di comunicare un'impressione maturata durante il Festival di Sanremo.
Come mai avevo fatto nella mia vita, quest'anno, segno della vecchiaia?, ho trascorso le serate del festival davanti alla TV. Incuriosito dalla presenza di Celentano, volevo capire che cosa avrebbe detto e fatto.
C'era poi un altro motivo: volevo capire il testo e il senso della canzone cantata da Finardi "E tu lo chiami Dio". Dunque, così è andata.

Presentiamo questo importante documento sulla religiosità dell'Italia del nord.
Complimenti con il Centro del triveneto. Sono certo che il testo sarà gradito e fatto oggetto di attenta lettura. (AN)

Curiale, italiana, bianca. L’immagine di Chiesa riflessa dai ventidue nuovi cardinali è talmente occidentale da risultare imbarazzante. Non è questione delle singole persone. Tolti i quattro cardinali ultraottantenni honoris causa fra cui l’insigne studioso di antropologia religiosa, il belga Julien Ries, la mappa degli altri diciotto porporati destinati ad entrare nel futuro conclave è totalmente squilibrata a favore della Chiesa di un tempo: eurocentrica con le sue propaggini nelle Americhe.
Questo l'inizio dell'intervento di Marco Politi, che puoi leggere su www.ilfattoquotidiano.it.

Presentiamo l'ultimo lavoro di Arnaldo Nesti: Terra di Andalusia. La Romerìa del Rocìo - festa utopia storia (Firenze, 2012).
La Romerìa del Rocìo è un evento festivo straordinario legato ad una icona mariana situata nel territorio della Maremma andalusa, che esprime aspetti gitani, andalusi, con forti connotazioni di flamenco. Passata la festa, in molti resta il ricordo di un emozionante stare insieme, l’immagine di uno spazio, fra cielo e terra, cui riandare con il pensiero e il cuore, ritrovandosi con le cicogne che continuano a nidificare e ai cavalli che corrono nel Coto di Doñana.
Nel seguito, il sommario e il frontespizio di copertina del volume.

Segnaliamo l'articolo di Giorgio Agamben, apparso in “la Repubblica” del 16 febbraio 2012, nel quale di legge che "per capire che cosa significa la parola "futuro", bisogna prima capire che cosa significa un'altra parola, che non siamo più abituati a usare se non nella sfera religiosa: la parola "fede". Senza fede o fiducia, non è possibile futuro, c'è futuro solo se possiamo sperare o credere in qualcosa.
Leggi Se la feroce religione del denaro divora il futuro in versione PDF.

Pubblichiamo con piacere una dichiarazione del prof. Corrado Corghi sulla figura di Guido Fanti, che arricchisce le pagine della nostra storia repubblicana e in particolare illumina aspetti degli effettivi rapporti fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano ben al di là di una rissosa lettura caratterizzata dal primato dell'anticomunismo viscerale.
Grazie, prof. Corghi, anche di questa bella pagina di storia civile. (A.N.)

"Persone e nazioni sono super-indebitate. E’ il modo con cui il capitalismo mette le mani sull’avvenire".
Da Gigi De Paoli riceviamo un testo tratto dall'ultima opera di Maurizio Lazzarato, sociologo e filosofo, intitolata La Fabrique de l'homme endetté. Essai sur la condition néolibérale, Editions Amsterdam, Paris, 2011 (traduzione dal francese di José F. Padova).