Trasmettiamo il quarto intervento di Giuseppe Picone, complemento introduttivo alla prossima edizione della Summer School on Religions.
In questo caso, siamo guidati ad altri aspetti specifici dei lavori. In particolare, troveranno spazio il ricordo di Oscar Romero e quello del genocidio armeno. Aspetti, e vicende, dunque, che riguardano la memoria, e che consentono di dare profondità storica a un ragionamento che, elettivamente, ha i connotati dell’indagine sociologica e antropologica.
Verso la XXII Summer School (parte IV)
Questa edizione della Summer School ha cercato di dare alla sua indagine più propriamente socio-antropologica anche una profondità storica. Non a caso i lavori della XXII edizione, dopo i saluti e i convenevoli, si aprono immediatamente con il ricordo di Oscar Romero, l’arcivescovo del Salvador, trucidato 35 anni fa mentre stava celebrando la messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza, da un sicario su mandato di Roberto D'Aubuisson, leader del partito nazionalista conservatore ARENA (Alianza Republicana Nacionalista). Ucciso perché dalla parte degli oppressi, dei poveri, dei campesinos.
Nel 2015 ricorre il centenario del Genocidio Armeno. La Summer School lo ricorderà con una apposita sessione, la terza (San Gimignano/Sala Tamagni,Giovedì 27 agosto: dalle ore 15 alle 19). Presenzierà e aprirà questa speciale sessione Sarkis Ghazaryan, ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia.
Il genocidio iniziò nella notte tra il 23 e il 24 aprile 2015, quando il governo dei “Giovani Turchi” diede il via all’arresto in massa della pacifica e collaborativa élite armena di Costantinopoli. Dagli arresti ai massacri in grande stile il passo fu breve. Massacri attuati attraverso espulsioni di massa che coinvolsero circa 1.200.000 persone. A migliaia morirono in queste marce forzate, spesso in luoghi desertici e impervi, per stenti, fame, crepacuore. I vari governi turchi succedutesi da allora hanno protervamente negato questa immane tragedia, prodromo di altre tragedie orribili e catastrofiche susseguitesi nel Novecento ( la shoah, i campi di concentramento stalinisti, etc etc etc). Hanno cercato di negare l’evidenza. Anche di fronte alle fotografie di un coraggioso militare paramedico tedesco, Armin T. Wegner, che documentavano ampiamente i fatti. La Summer School ha voluto ricordare questo eroico personaggio proponendo una piccola selezione consistente in 19 foto di questo grande corpus fotografico. Grazie alla gentilezza e disponibilità del figlio Michele Wegner e della Casa Editrice Wallstein Verlag detentrice dei diritti.
Illustreranno la questione armena Maria I. Macioti che da sempre si è occupata della questione e che ha curato anche questa nostra speciale sessione. Seguiranno relazioni di Sonya Orfalyan (“La solitudine dei sopravvissuti: eroi o vittime?”); Gabriella Uluhogian dell’Università di Bologna con una relazione a carattere storico sulla presenza della letteratura e cultura armena in Italia a partire dal Monastero Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni a Venezia; Don Riccardo Pane della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna (“Chiesa, cultura e identità armena. Una relazione costitutiva”).
Dopo un breve video di Angela Cannizzaro, chiuderà la sessione un intervento musicale di Maurizio Redegoso Kharitian.
Ma delle mostre e dei concerti che fanno da cornice alla XXII Summer School on Religions ne parleremo in un pezzo apposito.
Anche questa volta ci piace chiudere con dei versi di Padre David Maria Turoldo, questa volta appositamente dedicati a Oscar Romero:
In memoria del vescovo Romero
In nome di Dio vi prego, vi scongiuro, / vi ordino: non uccidete! / Soldati, gettate le armi... / Chi ti ricorda ancora, / fratello Romero?
Ucciso infinite volte / dal loro piombo e dal nostro silenzio. / Ucciso per tutti gli uccisi; / neppure uomo / sacerdozio che tutte le vittime / riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo: / ucciso perché facevi / cascare le braccia / ai poveri armati, / più poveri degli stessi uccisi: / per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso, / e mai ci sarà un Etiope / che supplichi qualcuno / ad avere pietà. / Non ci sarà un potente, mai, / che abbia pietà / di queste turbe, Signore? / nessuno che non venga ucciso? / Sarà sempre così, Signore?
Permettete una seconda chiusura: Carlo Gragnani, economista del Novecento ai più alti livelli, cultore di filosofie orientali, “né italiano né svizzero al 100%, ma uomo di confine” come amava definirsi (una definizione che ci piace tantissimo), celebre per i suoi aforismi, ce ne ha lasciato uno che fa al caso nostro:
“Ricordare il passato è una questione di memoria. Certe volte anche di coraggio.”
Ecco, forse occorrerebbe che ognuno di noi praticasse di più la memoria e la sapesse coniugare con il coraggio (rara avis, dicevano gli antichi).
La XXII Summer School offre l’occasione di praticare ambedue con sobrietà, ma con tenacia.
Giuseppe Picone
San Gimignano, 11 agosto 2015
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