Venerdì, 07 Agosto 2009 12:08

Quali risultati dopo che ho firmato la petizione?

Scritto da  Gerardo

Dopo averle appoggiate e diffuse, riportiamo adesso un breve resoconto sulle campagne recentemente condotte da Avaaz.Org.
La comunità di Avaaz è cresciuta a macchia d’olio e sta diventando davvero straordinaria – il ritmo d’azione e l’impatto del suo lavoro sono intensi. In appena 10 settimane hanno realizzato 9 importanti campagne a livello nazionale e globale su temi come il cambiamento climatico, l’Iran e Guantanamo. Resta ancora tanto da fare su questi problemi, ma lavorando insieme ai sostenitori sta concretizzandosi un significativo contributo.
Nel seguito, gli avvenimenti salienti di questo periodo.


Foresta Amazzonica in Brasile - Membri brasiliani di Avaaz hanno effettuato 14000 telefonate e mandato 30000 messaggi online all’ufficio del Presidente Lula in soli due giorni (!), e all’ultimo momento sono riusciti a bloccare una legge che avrebbe consegnato gran parte della foresta amazzonica nelle mani di imprenditori agricoli per il suo sfruttamento. Si tratta di un’importante vittoria in tema di cambiamento climatico, in quanto l’Amazzonia assorbe enormi quantità dei gas ad effetto serra che stanno aumentando la temperatura terrestre.

Vertice G8 - la settimana scorsa, in sole 48 ore, 130000 membri di Avaaz hanno firmato una petizione per richiedere che i paesi industrializzati facenti parte del G8 si impegnino a limitare il riscaldamento globale a 2 gradi Celsius – puntando il dito contro 3 paesi che si oppongono al progresso in questo senso. La petizione è stata consegnata durante il vertice al Primo Ministro del Regno Unito Gordon Brown (voir l’image à droite), (foto a destra), insieme ad enormi cartoline personalizzate.

Fuori dal vertice, alcuni membri di Avaaz si sono spogliati esibendo biancheria verde per rappresentare in modo teatrale e umoristico il messaggio della campagna, il che ha trovato ampio riscontro nella copertura dei media (foto a destra). Grazie alla pressione che Avaaz e i suoi partner hanno esercitato in Italia e in tutto il mondo, i paesi che si opponevano hanno dovuto cedere e i leader del G8 hanno acconsentito all’obiettivo dei 2 gradi Celsius! Tuttavia, i provvedimenti specifici da adottare per realizzare tale obiettivo non sono stati concordati – la nostra sfida è ora quella di assicurare che i leader tengano fede alle loro promesse retoriche con un trattato globale vincolante al Vertice delle Nazioni Unite a Copenhagen questo Dicembre.

Proteste in Iran - La nostra comunità ha risposto con prontezza alla crisi elettorale in Iran con un sondaggio di opinione per saggiare il punto di vista degli Iraniani comuni, una petizione ai leader mondiali perchè ritirino il loro riconoscimento ufficiale del nuovo presidente fino al cessare della repressione delle proteste e una raccolta di fondi per sostenere gli investimenti tecnologici necessari per permettere agli Iraniani il libero accesso a Internet. Le sempre più precarie condizioni di sicurezza hanno reso difficile la realizzazione del sondaggio (l’ultima parola a questo proposito arriverà questa settimana), ma la raccolta di fondi per gli investimenti tecnologici ha raccolto più di centomila dollari per fornire agli Iranian i mezzi migliori per accedere a Internet e comunicare liberamente. La situazione in Iran rimane incerta, e noi continueremo sia a sostenere la libertà di espressione sia a opporci a chi intenda sfruttare questa crisi pe r giustificare qualsiasi azione militare contro l’Iran.

Obiettivi climatici del Giappone - In Giappone abbiamo lanciato l’allarme che il Primo Ministro Taro Aso stava per scegliere degli obiettivi pericolosamente insufficienti in tema di cambiamento climatico. Finanziati da un piccolo numero di donazioni online, Avaaz ha condotto un sondaggio a livello nazionale che ha indicato che il 63% della popolazione voleva dei target più stringenti; ha pubblicato il sondaggio sulla stampa, in un annuncio a piena pagina sul principale giornale economico del paese e sui fumetti preferiti da Aso (immagine a destra). Sul piano internazionale, Avaaz ha pubblicato un annuncio sulla prima pagina de l Financial Times e alcuni membri di Avaaz hanno organizzato una dimostrazione e sono stati ricevuti dai negoziatori giapponesi sul clima ai vertici di Parigi e di Bonn.

Alla fine, il Primo Ministro ha annunciato un obiettivo più stringente di quello richiesto dalle industrie – ma ben lontano dall’essere sufficiente per bloccare la catastrofe del cambiamento climatico. Pertanto abbiamo raddoppiato la pressione, organizzando una conferenza stampa internazionale che ha avuto ampia eco, soprannominando il leader Giapponese “George W. Aso”, paragonandolo a Bush nel voler bloccare il progresso sul cambiamento climatico.

Liberare i prigionieri politici in Birmania - Più di 400000 di noi hanno sottoscritto un’importante petizione rivolta al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon per richiedere che consideri come sua massima priorità la liberazione della prigioniera politica e premio Nobel Aung San Suu Kyi e di altri prigionieri politici. La petizione è stata consegnata in occasione di un lungo incontro con la delegazione di Moon e in una conferenza stampa presso le Nazioni Unite a New York. Il rappresentante delle Nazioni Unite ha rilasciato una forte dichiarazione in favore del rilascio di Suu Kyi e si è recato in Birmania nella speranza di poterla incontrare, ma tale richiesta è stata respinta dalla giunta militare della Birmania. La pressione internazionale, tuttavia, ha avuto come conseguenza quella di ritardare un nuovo processo da parte della giunta per estendere la condanna al carcere di Aung San Suu Kyi, ma sarà necessario esercitare molta più pres sione per ottenere la sua liberazione.

Stati Uniti e Tortura - Una raccolta di fondi e una petizione a livello globale per fermare la tortura e chiudere il carcere di Guantanamo ha permesso ad Avaaz di poter disporre di un gigantesco cartellone pubblicitario, di nove piani a poca distanza dalla Casa Bianca nel cuore di Washington DC per comunicare il nostro messaggio – ma all’ultimo momento la compagnia che vendeva lo spazio pubblicitario si è tirata indietro, nonostante alcuni membri del congresso degli Stati Uniti avessero offerto il poprio aiuto per scoprire il cartellone in occasione di una conferenza stampa. Avaaz ha trovato un’alternativa per comunicare il nostro messaggio all’avanguardia che metterà in fermento Washington DC con la nostra richiesta di giustizia.

Vertice delle Nazioni Unite sul clima - In occasione di un importante vertice sul cambiamento climatico a Bonn, Avaaz ha selezionato alcuni dei suoi membri in Germania per aiutare i nostri partner a realizzare una gigantesca foto aerea di 500 persone che formano la scritta “Yes You Can”(“Si, potete”) come messaggio ai leader impegnati a discutere gli obiettivi in materia di cambiamento climatico (foto a destra). Tale iniziativa ha contribuito ad innalzare il profilo e conferire maggiore urgenza a queste discussioni tanto esitanti quanto urgenti. Avaaz ha inoltre inviato una squadra di 16 attivisti alle negoziazioni del vertice e membri in 10 paesi chiave si sono uniti alle squadre che stanno seguendo le negoziazioni e rispondendo ai bisogni più urgenti per porre pressione sui negoziatori di ogni paese in occasione di questi vertici.

Perú - Avaaz ha accordato con indigeni locali e con alleati politici di alto profilo di iniviare una petizione contro nuove leggi che causerebbero una massiccia devastazione della foresta tropicale peruviana e della sua gente, pubblicando un annuncio sul giornale nazionale (a destra). L’annuncio e la campagna hanno generato molta attenzione e la pressione esercitata a livello nazionale e internazionale ha avuto buon esito per il momento – il congresso peruviano ha revocato le leggi controverse!

Israele - Quando il Primo Ministro Netanyahu si preparava a fare un discorso in risposta allo storico discorso del Cairo di Obama in cui richiedeva che Israele fermasse gli insediamenti illegali sul territorio palestinese, Avaaz ha pubblicato sulla prima pagina di uno dei principali giornali, Haaretz, una petizionedi membri di Avaaz di Israele e di altre parti del mondo con cui richiedevano a Netanyahu di “comportarsi più come Obama” e di fermare gli insediamenti. Finora Netanyahu ha rifiutato, ma stiamo contribuendo a far nascere un’onda di pressione israeliana e globale e di attenzione senza precedenti su questo tema. 


Le petizioni, le raccolte di fondi, i raduni, e le campagne che la nostra comunità sta organizzando stanno avendo un impatto incredibile. Avaaz sta crescendo al ritmo di 50000 persone alla settimana e conta su quasi 3,6 milioni di cittadini impegnati sparsi in tutti i paesi del mondo - e siamo veramente globali - operando in 14 lingue la nostra comunita’ ha 25000 membri in Singapore, 35000 in Sud Africa, 130000 in Italia, 50000 in Messico...Non c’è mai stata davvero una comunità come la nostra, in grado di mobilizzare il potere della gente in maniera rapida ed effettiva in tutto il mondo sui maggiori bisogni e problemi dell’umanità - è una ragione per sperare.

È inoltre un viaggio entusiasmante – non vediamo l’ora di affrontare le prossime 8 settimane, 8 mesi, 8 anni insieme!

Con speranza,

Ricken, Alice, Pascal, Ben, Veronique, Paul, Graziela, Brett, Raluca, Luis, Raj, Milena, Paula, Iain, Taren, Margaret e tutto il team di Avaaz.


P.S - Per vedere alcuni degli eventi significativi delle campagne di Avaaz del 2007 e 2008 e lasciare un commento clicca qui:
https://secure.avaaz.org/it/report_back_2.

Per consultare i punti salienti di altre recenti campagne di Avaaz , come il nostro successo sul cambiamento climatico in Germania, i nostri messaggi sul muro di Obama in DC, l’invio della petizione sulla influenza suina alla World Health Organisation, la nostra marcia per la Rinascita Verde al Vertice G20 a Londra o il nostro sostegno alle organizzazioni tibetane per rompere il blackout delle loro comunicazioni – visita il blog di Avaaz: http://www.avaaz.org/blog/en.
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