Lunedì, 10 Ottobre 2011 16:08

Global Christian Forum in Indonesia

Scritto da  Gerardo

Si è da poco concluso, in Indonesia, il 2° Global Christian Forum, nel quale 275 rappresentanti di tutte le tradizioni cristiane si sono riuniti per tracciare un futuro ecumenico.
Nel seguito il breve dispaccio con cui l'Agenzia NEV presentava l'evento.




Roma (NEV), 5 ottobre 2011 – Si tiene a Manado (Indonesia), dal 4 al 7 ottobre, il 2° Global Christian Forum (GCF), un incontro a cui partecipano 275 rappresentanti di tutte le principali tradizioni e confessioni cristiane: evangelicali, pentecostali, protestanti “storici”, cattolico romani e ortodossi. Intendo dell'incontro è tracciare un futuro ecumenico analizzando i più recenti cambiamenti nel cristianesimo mondiale.

“Intendiamo capire quali sono le principali tendenze che attraversano le chiese, quali i problemi, le lotte e le iniziative che le caratterizzano. Tutto questo per discutere su come rafforzare la comune testimonianza cristiana”, ha spiegato il pastore Wesley Granberg-Michaelson, tra gli organizzatori del GCF e consulente per gli affari ecumenici della chiesa riformata in America. Il GCF, la cui prima edizione si è tenuta in Kenya nel 2008, è infatti pensato per incoraggiare le relazioni e gli incontri tra tradizioni cristiane che normalmente non sono in dialogo tra loro.

“Il grande dono di questo Forum è proprio lo spazio che concede alla costruzione di relazioni – ha dichiarato il pastore Walter Altmann, moderatore del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), e tra i relatori dell'incontro. Nel suo intervento Altmann ha sottolineato come, in un mondo cristiano in cambiamento e sottoposto a nuove sfide, “è la nostra speranza radicata in Cristo il mezzo attraverso cui possiamo affrontare ogni nuova situazione”.

Più in generale, sulla situazione nel mondo delle chiese cristiane, Grandberg-Michaelson – che dal 1988 al 1994 è stato direttore della Commissione Chiesa e società del CEC – ha affermato: “Dire che il cristianesimo sia in ritirata è decisamente prematuro, specialmente se pensiamo all'Asia e all'Africa. Quest'ultimo continente, in modo particolare, ha visto nell'ultimo secolo crescere i cristiani da alcuni milioni agli attuali 380, divenendo così il centro di maggiore e più veloce crescita del cristianesimo”.
Sempre secondo Grandberg-Michaelson, particolare attenzione va attribuita al movimento pentecostale in continua espansione.
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