Scajola e Mastella ma anche D’Alema, Di Pietro e perfino De Mita. Questi alcuni dei
fantastici nomi pronti a correre alle elezioni di maggio. Tutti in pista per un ultimo giro di giostra. E uno stipendio da 18 mila euro al mese.
Uno spettro s’aggira per l’Europa. Non preannuncia la rivoluzione né l’esproprio proletario. Chiede solo uno strapuntino per i prossimi cinque anni o magari soltanto un’ultima occasione. Per mettersi di nuovo alla prova. Dimostrare di avere ancora un peso in cabina elettorale. E, aspetto non secondario, puntare allo stipendio da 18 mila euro al mese che assicura lo scranno da eurodeputato tra stipendio base, diarie, bonus, indennità giornaliere e di trasferta.
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