Riceviamo e pubblichiamo una nota in cui il Direttore, mentre manda un saluto a quanti collaborano con Asfer.it, e in particolare a Anna Maria Franchi per le bellissime immagini che continuamente fornisce al sito, si sofferma sulla tragedia che si consuma in Iran e che ci spinge a gridare "Basta!", solidarizzando con i tanti amici iraniani.
"Chi conosce l'Iran non può non sentirsi adirato contro una casta teocratica che mette insieme religione, politica e interessi uccidendo, in particolare le tante speranze di una generazione di giovani, di donne e di uomini, figli di una storia secolare. Le piazze e i patrimoni di città come Esfahan non possono essere affidate a dei prepotenti, a dei ciechi rozzi tiranni. Che possiamo fare davanti all'esplosione violenta dei miliziani capaci solo di seminare sangue e morti? Si pensi anche al giovane Seyed Ali Mousavi, il ventenne nipote del candidato dell'opposizione.
Vorrei invitare tutti quelli che guardano all'Iran con simpatia a solidarizzare con le manifestazioni contro Ahmadinejad dell'estate scorsa proprio in coincidenza con il mese sacro del Moharram.
Vergogna che il centro della capitale sia stato trasformato in un campo di battaglia, approfittando anche della festa dell'Ashura che commemora il martirio di Hossein il terzo iman sciita ucciso nel 680 dC.
Viene da pensare che la ferocia attuale della repressione faccia pensare a quanto accadde grazie ai servigi della polizia dello scià Reza Pahlevi. Idealmente vorrei essere a Teheran a gridare il mio sdegno e la delusione più profonda. Fino a quando durerà questa tragedia?"
A.N.