Vittorio Campanelli
Stava lavorando con molto impegno al testo che aveva presentato all'ultima Summer School a San Gimignano.
Purtroppo non ce lo ha consegnato lui personalmente, come desiderava. Questa non è una colpa imperdonabile. Come non lo è il rifiuto di entrare a pieno titolo nel comitato scientifico che si occupa della rivista "Religioni e società". Queste sono colpe lievi cui si trova o si sarebbe trovata una soluzione.
La colpa grave di Vittorio, mi si permetta l'espressione, è quella di essersene andato.
Non sto a parlare di Vittorio come personalità che ha ricoperto importanti incarichi nell'ambito dei nuovi organismi europei. Non sto parlando del un personaggio cresciuto all'interno degli ambienti della sociologia lovaniense. Non sto a dire a quante importanti personalità della cultura e della politica è associata la sua vita, il suo nome.
Mi riprometto di tornarci in un uno dei prossimi numeri di "Religioni e Società".
In particolar modo si dovrà segnalare la sua assenza alla prossima XXVII Summer School di San Gimignano, agli ultimi di agosto 2020.
Sono sicuro che questo breve comunicato susciterà mille reazioni, mille ricordi, in Belgio, in varie parti d'Italia, negli Abruzzi.
Vittorio, grande amico dell'Asfer e delle sue iniziative, come possiamo fare a meno della tua simpatia, del tuo affetto, della tua sapienza? Da poco mi sono giunte le foto degli incontri a Gimnè, insieme anche a Roger Hacart, negli ultimi giorni della sua vita, lì sei un grande signore (come peraltro sempre nella vita).
I funerali si svolgeranno a Teramo, mercoledì 8 gennaio, alle 14,30
Mille ricordi, un abbraccio, una preghiera. Signore, dona ei requiem..!
Anche attraverso queste colonne ad Anna Maria, purtroppo la vedova, ai figli Maurizio e Barbara un grande affettuoso "Au revoir".
(a.n.)