Arnaldo Nesti per Minette Macioti
Lo scorso venerdì, il 9 luglio, nel pomeriggio fra le 16 e le 17 squilla il mio telefono.
Prontamente rispondo, trovandomi nel mio studio. Non ho difficoltà a riconoscere la voce di chi mi chiama.
È la prof. Maria Immacolata Macioti, che da sempre la conosco. In modo famigliare, la chiamo Minette.
“Pronto, pronto cara Minette!
Che piacere sentirti, cosa mi racconti? Come stai?"
Risponde: “Ho visto quel tuo libro sui ‘I cattolici inquieti a Firenze’. Mi potresti indicare qualche nome di personalità del dissenso cattolico con cui potrei mettermi in contatto? Vorrei, appena mi è possibile ritornare sulla stagione del dissenso cattolico. Ti ringrazio. Mi basterebbero anche due o tre nomi... Poi penserei io a mettermi in contatto”.
Al che, io: “Minette, ora su due piedi non posso darti le indicazioni che mi chiedi anche perché molte delle persone di quella stagione. come puoi immaginare, se ne sono partite per l'altro mondo. Però ti darò, nei giorni prossimi qualche indicazione che ti possa servire”.
Minette mi ringrazia e la conversazione passa ad altro argomento. Si parla della prossima Summer School.
“Ho visto il programma provvisorio della prossima Summer School, la XXVIII edizione. Bene.” mi dice.
“Mi piacerebbe venire, ma adesso mi è difficile decidere. Proprio alla fine di agosto nei giorni in cui si svolge la Summer School di San Gimignano avrò a casa mia figlia Fiamma con la sua famiglia... quindi non posso darti notizie precise.” Le osservo che potrebbe mettersi in collegamento.
“Se non puoi essere a San Gimignano in presenza, potresti collegarti e potresti presentare o preparare il testo da utilizzare poi per la pubblicazione degli atti che già si è deciso di stampare.”
“Certo certo. Ho visto che è stato pubblicato il mio contributo della passata Summer School dedicata al viaggio. Mi pare che il libro dell'anno scorso sia... molto interessante!”
“Cara Minette, la storia drammatica di Margarete Buber, così come l'hai presentata nel tuo intervento è davvero di grande interesse.”
Come si sa fare fra amici che si raccontano le proprie attività, la informo che il numero speciale di “Religioni e Società”, il numero 100, è già in stampa e già stiamo pensando a farne delle presentazioni qua e là nel prossimo 2022. Poi il discorso è passato per sapere delle condizioni di salute di Franco Ferrarotti. Mi sono rallegrato nel sapere il professore, che ha passato i 90 anni, continua ad essere creativo con nuove energie. La prego di portargli i miei saluti affettuosi.
“Cara Minette, è molto tempo che non vengo, purtroppo, a Roma. Mi piacerebbe venire presto…”
“Arnaldo sai che qui da me trovi la porta aperta!” “Non preoccuparti, Minette. Tu mi hai indicato quel convento vicino a casa tua... Ti informerò, ma sai bene che adesso sto benino ma non posso strafare perché il mio calendario non lo permette, purtroppo. Ma guardiamo avanti e a presto sentirci e come al solito teniamoci in contatto. Un grande abbraccio.”
Qui si chiude la telefonata.
Domenica 11 luglio, ore 9, una chiamata al cellulare
“Buon giorno Arnaldo, sono Emanuela. Scusami ma ti cerco per una brutta notizia.”
“Emanuela che piacere sentirti a quest'ora ma che cosa mai mi dici?”
“Tu sai che Minette la considero quasi la mia seconda madre. Ebbene Minette è mancata.”
“Come? Che cosa mi dici? Io l'ho sentita due sere fa al telefono. Ci siamo a lungo parlati ecc. ecc.”
Minette è morta!
Lunedì mattina
In una lunga telefonata il figlio di Minette, Antonello mi racconta i particolari della morte avvenuta nella notte di sabato. “Grazie Antonello, un caro abbraccio anche a Fiamma.”
Ascolto in silenzio, quasi sbalordito.
Mille vicende, da anni, mi legano a Minette.
Penso a eventi, a persone, ad una lunga storia di intrecci, di passioni, di speranze, di progetti.
Minette, anche a nome del Cisreco, di Religioni e Società” GRAZIE!
Minette, tu che sei adesso oltre le stelle, non mi dimenticare.
Minette non ti dimenticherò.
Hasta quando?
Amen
Amen