Mistero e scandalo della sofferenza
L’incontro a Cellole del Priore di Bose Enzo Bianchi è stato incentrato sul tema “Mistero e scandalo della sofferenza”.
La sofferenza è stata considerata, insieme al dolore e al male, come “scandalo”, come impedimento a credere all’onnipotenza e alla bontà di Dio.
La riflessione ha poi approfondito il rapporto dell’uomo con il male (ricerca dell’origine). È stato messo in luce che la percezione del male varia individualmente, da una cultura all’altra e come i tanti aspetti del male (fisico, morale, psichico) vengano considerati separatamente. Così facendo si dimentica l’attenzione all’unità della persona e di conseguenza come corpo-mente siano intimamente connessi e si influenzino reciprocamente.
Il male fa parte dell’uomo e opera in tutti per cui non c’è risposta, rimane un “enigma”, qualcosa che non si può spiegare.
Sono stati individuati degli “atteggiamenti malefici”, che l’uomo utilizza per cercare di superare la paura della morte (“cibo, possesso, potere”).
E allora che può fare l’uomo di oggi?
L’uomo può, deve combattere, resistere alla sofferenza, alleviare il dolore fisico, non arrendersi, “la rassegnazione non è cristiana”. La fede può sorpassare lo “scandalo” senza spiegare il male. In ogni caso l’affidamento e un cammino spirituale possono aiutare a passare dall’“enigma” al “mistero”.
La grande partecipazione e gli interventi che sono seguiti a questo evento hanno dimostrato come su questa tematica l’uomo continui a interrogarsi.
Marisa Ignesti