I temi
Quale bellezza per salvare il mondo? E’ a tutti nota la frase del principe Myskin, meno nota un’altra annotazione di Dostevskij nella quale l’autore de L’idiota scrive che “la vita è bella, e bisogna fare in modo che chiunque possa affermarlo sulla terra” (Dostoevskij inedito. Quaderni e taccuini 1860-1881, a cura di Dal santo, L., ed. Vallecchi, Firenze, 1980).
Dunque: la bellezza salverà il mondo quando tutti potranno affermare che la vita è bella. Forse si tratta di una conclusione non del tutto corretta, ma ciò che vorremmo affrontare nella prossima SUMMER SCHOOL ON RELIGIONS di San Gimignano sono proprio le possibilità che oggi si possono scorgere negli interstizi di un mondo che appare sempre più complesso e ferocemente ingiusto, di poter affermare che “la vita è bella” e vale la pena di essere vissuta.
Le storie del mondo ci offrono diverse versioni della bellezza così come si è espressa nelle diverse culture ma, insieme ad esse, anche le drammatiche lacerazioni che ne hanno segnato l’evoluzione. Sarebbe sufficiente, a questo riguardo, ricordare che mentre Piero della Francesca dipinge la Madonna del Parto sta concludendosi la Guerra dei Cento Anni e sono iniziate le Guerre di Religione.
Oggi, dopo aver assistito nella ex-Jugoslavia, a ciò che dopo Norimberga non avrebbe più dovuto accadere, ci troviamo immersi in uno scenario in cui la furia iconoclasta del cosiddetto “califfato” sta cercando di distruggere, insieme agli “infedeli”, anche i monumenta della storia del Mediterraneo.
Eppure, basta un sorriso di un bambino salvato dalle acque che stavano inghiottendolo per illuminare il buio provocato dagli sfregi che si continuano a fare alla bellezza dell’infanzia.
Per questo, sarebbe troppo semplice ridurre il tema della bellezza alle contingenze del momento o alla storia interna delle arti; al contrario, affrontare oggi questo tema significa accettarne tutte le dimensioni in cui si articola e che costituiscono la pragmatica della nostra vita quotidiana in cui si mischiano senza sosta memorie collettive e individuali, linguaggi e lingue diverse, paure e speranze, timori e tremori. Non importa l’approccio scelto per parlarne, ciò che importa è sapere che comunque ne va della nostra speranza di futuro.
Da qui puoi scaricare la prima versione del programma della XXIV Summer School on Religions, con pressoché la totalità dei nomi dei relatori e dei titoli degli interventi.