Sabato, 31 Maggio 2025 12:41

La Collana del Canguro

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Dopo l'evento dello scorso 10 maggio, sulla presentazione della collana del Canguro, mettiamo a disposizione alcuni materiali di interesse.

La Collana del Canguro

 

Perché sono diventato collezionista di Canguri

Iniziamo con la memoria di Giuseppe Picone, uno scritto introduttivo che traccia il percorso de "la Collana dei Canguro".

Il mio primo incontro con i Canguri (intesi come volumetti della collana Universale Economica della Cooperativa del Libro Popolare) l'ho avuto nel 1964 all'età di diciassette anni a Certaldo nella locale sezione del Partito Comunista Italiano (PCI) che aveva sede nella Casa del Popolo di Via Cavallotti e in particolare nella stanza–ufficio di Primo Poli, un giovane contadino che aveva abbandonato la terra per diventare funzionario a tempo pieno del Partito.

Primo faceva un po' di tutto: il segretario del PCI, il consigliere comunale, persino il vigile urbano aggiunto in quanto scorrazzava con il suo vespino in lungo e largo per il paese perché tutto fosse in ordine. E faceva anche il libraio: nella sua stanza c'erano i libri delle Edizioni Rinascita, degli Editori Riuniti e anche rimanenze di copie dell'Universale Economica.

Ma in quel tempo non vi feci molto caso. Ero soprattutto interessato ai più robusti volumi degli Editori Riuniti. Ero appassionato all'epoca di storia romana e vi acquistai il Kovaliov (credo di non averlo mai pagato, squattrinato come ero).

Il secondo più impegnativo incontro, tredici anni dopo. Non ero più uno spensierato studente liceale, ma bibliotecario fresco di nomina del Comune di San Gimignano. Ma il luogo non era cambiato: i volumetti si trovavano sempre dentro una sezione del PCI: quella di San Gimignano di via San Giovanni.  Da qui scattò l'interesse, direi all'epoca, sentimentale, verso questi gracili e delicati libretti!

Come bibliotecario non fui particolarmente interessato alla collana. Troppo impegnato ad acquistare novità per la Sezione Popolare della Biblioteca Comunale di San Gimignano.

Quando vi giunsi nel 1977 vi trovai 1300 volumi (pochissimi, anche se molto ben scelti, per un comune di 7500 abitanti e per la “qualità storica” di una città come San Gimignano), quando la lasciai circa 20 anni dopo il Registro Cronologico di Entrata ne annoverava circa 40 mila.

L'acquistare libri (dalle bancarelle alle librerie) o comunque procurarli (tramite scambi, donazioni ecc.) è stata una caratteristica peculiare del mio agire e sempre un mio grosso problema sia nel pubblico che nel privato (i soldi, lo spazio...).

Ma torniamo più specificatamente alla collana del Canguro. Della sua storia e del suo ruolo nella storia culturale dell'Italia del dopoguerra quale strumento democratico per uscire dall'oscurantismo fascista ne potete leggere i tratti salienti nella scheda che abbiamo distribuito. Il testo, letto da Emanuele Glave, tratto dalla testimonianza diretta del figlio di Giangiacomo Feltrinelli ne precisa ulteriormente il quadro storico. Il professor Roberto Barzanti si soffermerà sul portato politico culturale e letterario della operazione.

Veniamo ora al punto che mi riguarda personalmente e giustifica questo mio breve intervento: perché ho sentito l'esigenza di ricomporre nella sua totalità la collana?

A questi libretti volevo bene ma raccoglierli tutti fino al fatidico numero 199 non è stato un hobby di un pensionato che ha passato l'intera vita tra i libri. Niente di “qualcosa di profondamente egoistico e limitato, di gretto addirittura”. Sto citando Mario Praz, il grande anglista e principe dei collezionisti. In realtà ho voluto ricostruire una operazione pedagogica, attuata attraverso la pubblicazione di libri, nata in un momento cruciale della storia della nostra nascente repubblica. Operazione con molti limiti ma sicuramente eroica.

Mettendo insieme i volumetti era come se entrassi in contatto con i proletari, gli studenti, gli artigiani, i contadini e gli intellettuali che acquistavano questi libri magari dopo una lunga ed estenuante riunione in sezione (ne ho fatte anche io e so di cosa parlo) e che magari ci organizzavano delle riunioni di studio. A casa li leggevano dopo una giornata di lavoro e magari sottolineavano dei passi salienti o facevano commenti a piè di pagina (sottolineature e commenti con incerte scritture si trovano anche nelle copie che abbiamo esposto).

Insomma, ad uno abituato a compulsare libri sotto forma di manuali di vario tipo o di grammatiche greche e latine nel mio personale paese della gioventù e a sceglierli e catalogarli per dovere di ufficio, considerare questo mondo di carta nella sua vita quotidiana impastata con la vita di donne e uomini in carne ed ossa come qualcosa, oserei dire, di sacro è stato facile, immediato e conseguente.

Infine, le collezioni, anche quelle di libri, non devono essere destinate al seppellimento con i loro proprietari come succedeva ai faraoni dell'antico Egitto, ma esposte negli spazi comuni come in una agorà come facevano gli antichi greci. Averli voluti esporre in una mostra in questa Biblioteca (alla quale tanto devo) alla fruizione di tutti, vuole porsi su quel solco tracciato tanti secoli fa. [GP] 

 

Roberto Barzanti

All'evento dello scorso 10 maggio aveva preso parte il prof. Roberto Barzanti, ex Vicepresidente del Parlamento Europeo. Qui di seguito ne riportiamo un cenno biografico.

Roberto Barzanti sin dagli anni del liceo iniziò a collaborare con alcuni periodici, occupandosi soprattutto di critica cinematografica. È stato sindaco di Siena dal 1969 al 1974, quindi assessore nella giunta della Regione Toscana dal 1975 al 1979 con l'incarico degli affari generali. È stato eletto al Parlamento europeo alle elezioni europee del 1984, e poi riconfermato nel 1989 e nel 1994, per le liste del PCI e del PDS. 

Inoltre, Roberto è stato presidente della delegazione per le relazioni con il Giappone e della commissione per la gioventù, la cultura, l'istruzione, i mezzi di comunicazione e lo sport e vicepresidente del Parlamento.

Nel corso del suo mandato europeo ha dedicato in prevalenza il suo impegno alle politiche per la cultura, alle normative finalizzate alla creazione di uno spazio audiovisivo comune "direttiva Televisione senza Frontiere", alla promozione della produzione cinematografica Programma MEDIA e alla protezione del diritto d'autore e dei diritti connessi.

Attualmente è presidente onorario della "Società Giornate degli Autori - Venice Days" che organizza una rassegna all'interno della Mostra d'arte cinematografica di Venezia; fa parte, in qualità di esperto, del comitato consultivo sul diritto d'autore nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali. Tiene corsi su istituzioni e politiche audiovisive in Europa nella facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Pisa e nella facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Siena, laurea specialistica in radiofonia.

Tra le sue pubblicazioni, il volume I confini del visibile (Lupetti, Milano 1994) sulle politiche comunitarie in tema di cinema e audiovisivo. Tra i saggi, articoli e recensioni in Economia della cultura, il Riformista, L'indice dei libri del mese, Gli argomenti umani, Testimonianze, Gulliver, Il Ponte, rivista quest'ultima della cui direzione è membro.

Roberto risiede a Siena, dove è presidente dell'Accademia degli Intronati. Dal 2012 al 2018 è stato presidente della Biblioteca comunale degli Intronati.

Tuttora è editorialista del Corriere Fiorentino, supplemento toscano del Corriere della sera e collabora a diversi giornali e riviste, tra le quali Alias, supplemento de il manifesto. Vorrei aggiungere anche Cultura commestibile, una rivista fiorentina on line poco conosciuta, nella quale il Professore interviene spesso. In particolare, ricordo una sorta di Diario in pubblico durante il COVID.

Il suo archivio personale è segnalato con una scheda SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche) a significare l’importanza del suo operare politico, culturale, civile.

 

I libretti della collana

Infine, i libretti della collana della Cooperativa del Libro Popolare a San Gimignano, divisi per numero progressivo (Universale Economica) e per serie:

 

Se vuoi, puoi scaricare la memoria di Giuseppe Picone in formato PDF.

 

Concludiamo con un'istantanea dell'evento di presentazione

 

Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo

C.P. 11 – Via San Giovanni, 38 – 53037 San Gimignano (SI)
Tel.: 0577 906102 (fax 0577 990381)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Web: www.asfer.it 

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