Raccogliere parole
di Sabrina Mezzaqui
Recensione
Se la Galleria Continua è un cuore pulsante dell'arte contemporanea in San Gimignano (si badi bene: abbiamo scritto “in” non “di”; infatti da L'Avana a Pechino, Galleria Continua è uno dei centri internazionali di arte contemporanea più accreditati e conosciuti), allora Sabrina Mezzaqui a questo cuore dà periodicamente impulso e anima. Un'anima che si mostra con più volti come era successo nel 2017 con Autobiografia del rosso. Lì c'erano nelle varie stanze, fra le altre cose, i libri foderati con carte colorate e un memorabile grande albero-torre composto da 500 fiori di carta. Anche qui in Raccogliere parole (la Mostra che si è aperta il 14 settembre 2024 e chiuderà il 26 gennaio 2025), i libri la fanno da padrone. A partire dal libro dei libri, eletto a totem, in un lavoro collettivo che ha impegnato l'artista e un nutrito gruppo di persone nel corso di ben sette anni: le Enneadi di Plotino (EN: sezione centrale di Raccogliere parole).
Le Enneadi dal terzo secolo della nostra era ad oggi hanno rappresentato uno dei punti di riferimento del pensiero filosofico, ma di una filosofia figlia di un pensiero imperturbabile volto contemporaneamente alla contemplazione estetica con relativo distacco dell'anima dalla realtà materiale e, senza contraddizione, volto anche ad un esercizio di vita pratico ed essenziale. Non a caso il sogno di Plotino era quello di creare una città dei filosofi che avrebbe voluto chiamare Platonopoli in onore del grande ateniese. Il lavoro collettivo sulle Enneadi è consistito nel radunare intorno a un tavolo un gruppo di persone armate di righelli, taglierine e forbici, dedite a tagliuzzare le parole del testo plotiniano con regole precise col fine di selezionare le parole greche. Accompagnava le operazioni la lettura di alcuni passi dell'opera, una più diffusa ed eterogenea chiacchiera, riflessioni a voce alta, lunghi silenzi, lettura di testi critici. D'altra parte ogni sessione contemplava una o più lezioni sul filosofo o su un argomento attinente l'opera. Il gruppo si spostava a mo' di nomade tribù da San Gimignano a Maccastorna a seconda delle disponibilità o delle stagioni. Il palcoscenico del vecchio cinema di San Gimignano (da qualche decennio culla e fortilizio di Galleria Continua) ha ospitato il lavoro finale: una sorta di ara votiva contenente le parole greche ritagliate con proiezione di un ricco corredo di foto di Paolo Carraro e le Enneadi idealmente esemplate da nove fili realizzati con carta e perline pendenti dal soffitto.
Ma Raccogliere parole contiene altre stazioni riguardanti alberi (C'è un tacito accordo tra le mie matite e gli alberi là fuori: disegni ispirati da un testo della poetessa romena Nina Cassian); ancora libri: questa volta raccolte di poesie di Margherita Gualtieri appese dal soffitto dalla grande platea dell'ex cinema insieme a tre altalene.
L'ultima stazione è quella che dà il titolo generale alla mostra: Raccogliere parole / Il tavolo della poesia. Anche questa come EN un'opera collettiva che non arriva alla Mostra già confezionata ma come idea che si è concretizzata in laboratori di gruppo con cadenza mensile all'interno dell'arco temporale della Mostra. A guidare i laboratori Sabrina Mezzaqui ha chiamato di volta in volta storiche dell'arte, poetesse. Ad esempio Elisa Biagini ha condotto l'ultimo laboratorio dal titolo Raccogliendo le foglie, dendromanzie poetiche. Elisa Biagini, poetessa, traduttrice raffinata, artista a tutto tondo ha guidato un gruppo camminando (il camminare è stata una costante di questi gruppi) alla ricerca di lacerti di piante e parole (quelle scolpite nel ferro nella splendida passeggiata poetica che contorna un bel tratto delle mura di San Gimignano) da tradurre in laboratorio in brevi testi e esili composizioni. Queste ultime tradottesi infine in un'opera collettiva offerta in esposizione ai visitatori.
Ecco il genio artistico di Sabrina: riunire, camminare, manipolare, raccogliere. Raccogliere è una parola chiave della nostra lingua. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana di Salvatore Battaglia (un santo laico che nessuno più ricorda) vi dedica ben otto delle grandi pagine che lo compongono. Il raccogliere della nostra artista (lo abbiamo visto) non è naturalmente un banale raccattare né un trastullo da collezionista o un bulimico accumulare, né un semplice radunare per un militaresco contrappello. Ma un mostrare e un mostrarci la bellezza intima delle cose animali o vegetali che siano. Cose che provocano stupore. Uno stupore che diventa ancora più grande se scoperto o ritrovato collettivamente e offerto al godimento di tutti.
Giuseppe Picone
San Gimignano 16 dicembre 2024
Ara votiva, Enneadi
Raccogliere parole
Tavolo di poesia
Tavolo di poesia (particolare 1)
Tavolo di poesia (particolare 2)