Lettera aperta a fratello Francesco, Papa
Papa Francesco, con commozione apprendo dalla stampa nazionale che hai riconosciuto le "virtù eroiche" di Giorgio La Pira, siciliano, sindaco santo, come lo definiamo noi a Firenze.
Leggendo uno scritto in suo ricordo nella settimana di Natale 1978, in un mirabile ed umanissimo libro, vengo a conoscenza che La Pira nella primavera del 1934, aveva creato a Firenze "la messa di San Procolo", adunando con sé intorno all'altare, i più abbandonati della città di Firenze.
Cominciai subito a frequentare quella messa e da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente. Tutto questo per dirti, fratello Francesco, Papa, che ne sono felicissimo e commosso.
Colgo l'occasione, Francesco, per esorarti a riabilitare e riconoscere come patrimonio della Chiesa anche Don Ernesto Bonaiuti, accusato di essere il fautore del modernismo teologico. Negli anni '30. Bonaiuti era un profeta, dunque vedeva "oltre" le questioni e le controversie quotidiane del cattolicesimo. Allora venne gravemente punito dalla Chiesa, dal partito fascista, scomunicato ed allontanato dall'insegnamento universitario, senza mai essere reintegrato neanche al temine della guerra.
Questo è spesso il destino dei veri profeti: ha sofferto la Chiesa, ha sofferto fino alla disperazione, Bonaiuti.
Ora, Francesco, come hai fatto con don Mazzolari e don Milani, compi questo atto di perdono e di riconciliazione con Bonaiuti, gesto che tutti gli italiani onesti e credenti attendono.
Fratello Francesco: Dio ti ispiri!!!
Paolo Coccheri, Firenze, ideatore delle ronde umanitarie conosciute come "ronde della carità e della solidarietà"
Volontariato di strada. Aperto a tutti, oggi presente in molte parti del pianeta.