Domenica, 28 Gennaio 2018 09:19

Presentazione del libro di Achille Occhetto. Note conclusive

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In seguito alla presentazione del libro di Achille Occhetto, «Pensieri di un ottuagenario. Alla ricerca della libertà nell'uomo», che si è tenuta lo scorso venerdì 19 gennaio, riportiamo le note conclusive di Giuseppe Picone.

Note conclusive

Non eravamo “accomodati sull’erba, in riva ad un fresco ruscello” ad ascoltare e dialogare con Achille Occhetto intorno ai temi dei “Pensieri di un ottuagenario. Alla ricerca della libertà nell’uomo”, l’ultima fatica del politico italiano, l’ultimo segretario del PCI e il primo segretario del PDS, una delle personalità più importanti del nostro Novecento, come ha sottolineato Arnaldo Nesti in apertura della serata. Non eravamo nel locus amoenus descritto da Lucrezio (il verso citato appare in esergo al libro), ma eravamo in un luogo altrettanto bello come lo è Sala Tamagni. Una sala affollata come l’evento richiedeva.

Dopo il discorso di apertura di Arnaldo Nesti, è toccato ad Andrea Spini a illustrare al pubblico, con poche ma vigorose pennellate, il senso del libro. Libro che è un felice connubio di cultura generale e scienza della politica. Un percorso all’interno della filosofia occidentale senza accademismi. Un percorso che mira a cercare risposte alle domande ultime. Cosa è la vita? Quale il nostro ruolo? Quale il nostro obiettivo? Che fare?  Per Occhetto è evidente che non può darsi risposta a queste domande, non può costruirsi un progetto di futuro senza impegno politico. Ed allora occorre riprender in mano la lanterna di Diogene e con l’aiuto della filosofia, delle scienze, della letteratura ridefinire il concetto di libertà, fare i conti anche con la necessità (a partire dalle nuove acquisizioni della biologia), di inserire una idea di politica all’interno della moderna rivoluzione cosmologica, di ritessere quindi le fila di un possibile progetto. Compagni di viaggio diventano di volta in volta Eschilo, Pericle, Lucrezio, ma anche Spinoza, Bruno,  Marx, Gramsci, Sartre. Fungono da apripista scienziati contemporanei del calibro di Hawking, Rovelli, Boncinelli. L’obiettivo principale battere in breccia il “simulacro massificato dell’individuo” del contemporaneo mondo globalizzato. Per giungere ad una “globalizzazione democratica”, ad un potere diffuso e circolare. Attraverso un utopismo realistico.

Achille Occhetto si è soffermato su alcuni punti salienti della sua proposta di una nuova architettura del potere facendo anche qualche accenno al dibattito politico in corso e conversando amabilmente con il pubblico ed annunciando, proprio per sottolineare il suo sforzo di analisi realistica da coniugare con l’immaginazione utopistica, il suo prossimo libro: un lavoro sulle radici del crollo del comunismo sovietico. Uscirà nel 2019 a trenta anni dalla caduta del muro di Berlino.

Giuseppe Picone


Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo
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Web: www.asfer.it 

 

Achille Occhetto con il prof. Nesti

 

Il pubblico in sala

 

Il pubblico in sala

 

Un intervento dal pubblico

 

La discussione

 

 

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