I miei viaggi. Ricordi di Giovanni Nesti
Postfazione
A Giovanni, un viaggiatore appassionato
Pochi giorni prima del Natale 2019 Giovanni Nesti ci lasciava.
Al fortissimo dolore che ogni dipartita provoca in parenti, amici e conoscenti si aggiungeva lo sconforto per il modo casuale quanto banale e assurdo con cui quell’atto letale si consumò. Giovanni rimase soffocato dal fumo nel tentativo di spengere l’incendio dell’albero di Natale. Incendio causato da un corto circuito. Tutto questo contrastava con la cura e la semplicità con cui Giovanni affrontava qualsiasi cosa.
Questo diario di viaggi e il portfolio che lo chiude stanno ad inverare quanto affermato.
Abbiamo detto: cura e semplicità. Ma occorre aggiungere anche curiosità. Non esiste un viaggiatore non curioso e Giovanni era un viaggiatore curioso, interessato, attento con un pizzico di estrosità e stravaganza. Il suo viaggiare non era dettato da motivi di lavoro ma dalla passione. Passione di conoscere nuove realtà, nuove genti, costumi diversi da quelli praticati nel suo e nostro mondo. Passione di conoscere nuove lingue. Non si crucciava se il suo "falar" altre lingue era dilettantesco con tratti di involontaria comicità. Si divertiva. Aveva addirittura un traduttore simultaneo!
Ogni occasione era buona per intavolare una discussione con chiunque.
Stupì moltissimo chi stilava queste righe la facilità con la quale nel febbraio 2010, all’interno dell’austero palazzo presidenziale di Asunciόn, Giovanni intrattenne una cordiale conversazione niente affatto casuale (non parlarono del tempo, per intendersi) con il Presidente della Repubblica del Paraguay Fernando Lugo, dopo l’intervista che ci aveva concesso per la rivista "Religioni e Società".
Questo era Giovanni Nesti, questo l’uomo che non finiremo mai di piangere.
Noi lo ricorderemo come una figura, pietra miliare di un passato che non passa, ancora alla ricerca di un altrove in questo mondo piccolo. È difficile per noi immaginarlo polvere di stelle che guarda le stelle. Ci piace pensare che forse Giovanni ha trovato uno spiraglio per guardare giù in basso e riservarci un sorriso pazientemente umano. Noi, dopo aver sfogliato queste pagine dedicate a questo mondo, siamo spinti a ricercare i suoi occhi, lassù, il suo sguardo… Giovanni non ti dimenticheremo e tu, di lassù… pensaci.
Il diario è il risultato del lavoro fatto da Giovanni ex post compulsando la sua memoria e le foto riportate dai viaggi come bottino di guerra (lo facciamo tutti!).
I testi sono un po’ la cronaca ricostruita a memoria e un po’ considerazioni su luoghi visitati e gente conosciuta e vi traspare una filosofica malinconia unita ad uno sguardo disincantato.
Saggezza e disincanto: altri due tratti peculiari della personalità di Giovanni.
A chiusura di questa breve postfazione, i due autori della medesima devono fare un grande ringraziamento a Anna Maria Franchi per il suo fondamentale lavoro di editing, come al solito pieno di acribia affettuosa e amorevole. I ringraziamenti vanno anche estesi al giovanissimo Andrea Nesti per il certosino lavoro di ricostruzione del testo originario di Giovanni e ad Alessandro Nesti per il reperimento delle foto del portfolio.
Seguono in formato immagine il frontespizio e la quarta di copertina.
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