Presentazione del n. 100 della rivista Religioni e Società
Comunicato stampa
L’apparizione del numero 100 di Religioni e Società non è passata inosservata e non poteva esserlo. Non è infatti usuale che un Capo dello Stato porga in limine il suo saluto, contenuto e sintetico, certo, ma non rituale e soprattutto niente affatto banale. Il saluto di Sergio Mattarella lascia ben intendere come la storia e le tematiche trattate dalla rivista nei suoi 36 anni di vita gli siano ben presenti e apprezzati per serietà scientifica e militanza civile. Anche il Consiglio Regionale della Toscana su personale interessamento del suo presidente, Antonio Mazzeo, ha voluto metterne in evidenza l’uscita, offrendo una delle sue prestigiose sale del Palazzo Presidenziale per la presentazione al pubblico del numero 100 della rivista.
Nella previgilia natalizia (un Natale ancora purtroppo sotto il segno della pandemia) un gruppo di estimatori della rivista ha partecipato all’evento per ascoltare le parole di Arnaldo Nesti, il Direttore: motore e anima di “Religioni e Società” (ReS) da sempre. Come ha sottolineato Emanuela Del Re, Nesti ha reso la rivista solida come una querce. Molti sono stati gli intervenuti per illustrare i molteplici interessi di ReS verso il religioso contemporaneo esplorato in tutte le manifestazioni sia all’interno delle storiche grandi famiglie religiose sia le articolazioni delle medesime in tutte le latitudini. Senza tralasciare i nuovi fenomeni religiosi che di volta in volta affiorano nelle società.
Offriamo della serata un serto di istantanee e una riflessione su alcune suggestioni offerte da Josè Zanardini, padre salesiano, antropologo e cattedratico in terra di Paraguay, studioso delle religiosità indigene. Padre Josè ha parlato con fervore di interculturalità religiosa: del grande respiro delle religiosità indigene dell’America Latina. Tali religiosità sono un monito per le grandi religioni “rivelate”: lungi dall’essere religioni senza storia o peggio di serie B, ogni popolo ha un suo “antico testamento”! Non solo: le religioni indigene hanno i loro fondamenti in un profondo rispetto e culto della natura. Pongono alla base di tutto la salvaguardia della natura quale condizione per la salvaguardia della umanità e i rispettivi pantheon religiosi. Un monito quindi rivolto a tutti. Se è vero come è vero che il consumo e l’abuso del nostro pianeta ha raggiunto livelli irreversibili di sopravvivenza.
Giuseppe Picone
San Gimignano 24 dicembre 2021
Fotografie dell'evento
Il panel
Delegato del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana
Andrea Spini
On. Emanuela C. Del Re
Christina Stoekel
Padre José Zanardini
Arnaldo Nesti
Il pubblico