La letteratura ci salverà dall’estinzione
Carla Benedetti, Einaudi, Torino, 2021 (Collana: Vele, pp. 144)
Testi redazionali
La letteratura ci salverà dall'estinzione L'umanità rischia di scomparire. È la sfida piú grande nella storia della nostra specie. Bisogna cambiare i modi di pensare che hanno provocato il danno. La letteratura, sorgente antica e sempre viva d'invenzione, può stimolare questa metamorfosi.
Per stimolare un radicale cambiamento di rotta di fronte ai rischi dell’Antropocene basterebbe mettersi nei panni di chi vivrà dopo di noi. Farsi cioè «acrobati del tempo» – afferma Carla Benedetti, citando Günther Anders. Ma non è così semplice. C’è resistenza a guardare lontano nel futuro. L’empatia scatta per i viventi di oggi, non per quelli che devono ancora nascere. Occorre una metamorfosi. E cosa c’è di più potente della parola per mutare il nostro modo di ragionare e di sentire? Le opere del presente e del passato, da Omero a Amitav Ghosh, formano un campo di forze capace di liberare energie che portano in un’altra direzione. Dove l’economia, il diritto e la politica continuano a fallire, forse la letteratura e la filosofia potranno salvarci dall’estinzione.
Carla Benedetti, saggista, insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università di Pisa. È stata Fellow dell'Italian Academy alla Columbia University e Chair of Italian Culture alla Berkeley University.
Ha fondato il blog «Nazione indiana» e la rivista «Il primo amore».
Tra i suoi libri: Pasolini contro Calvino (Bollati Boringhieri 1998), The Empty Cage. Inquiry into the Mysterious Disappearance of the Author (Cornell University Press 2005), Disumane lettere. Indagini sulla cultura della nostra epoca (Laterza 2011); con Maurizio Bettini, Oracoli che sbagliano. Un dialogo sugli antichi e sui moderni (Effigie 2016).
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