Sabato, 29 Maggio 2021 11:53

Paolo Baroncini

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Il ricordo lucido e affettuoso dell'amico e conoscente Pino Picone.

Ricordo di Paolo Baroncini

Non è facile parlare di un coetaneo. Ed è ancora più difficile fare il necrologio di un caro amico che se lo è portato via il Covid. Specialmente di questi tempi, quando tutto intorno sembra dirti che tutto è finito. Che la vita riprende. Che forte è la speranza. Che tutti vogliamo credere che davvero sia finita o almeno stia finendo.

Per Paolo Baroncini, 72 anni, invece tutto è inesorabilmente finito. Ha combattuto per un mese contro il Covid, contro questo mostro che da oltre un anno ci tallona, ci sta con il fiato sul collo, ci tende agguati ed alla fine qualcuno di noi ghermisce.

Paolo ha combattuto strenuamente con lo stesso vigore, mi piace pensare, come se andasse a nuoto per cercare di toccare la sua amata isola da tanto tempo rincorsa ed agognata: Tristan da Cunha, una sperduta isola dell'Oceano Atlantico meridionale, situata a circa 2000 km a sud dell'isola di Sant'Elena. E magari raggiungerla e su di essa con Bice, i figli ed i nipoti starsene in santa pace a coltivare l’orto e a leggersi una montagna di libri con una buona scorta di film in dvd e magari sognare altre isole lontane, come un Ulisse dai tratti non eroici, ma quotidiani, familiari. Paolo/Ulisse uno di noi.


Ho conosciuto Paolo alla fine degli anni Settanta, quando per un caso abbastanza fortuito capitai a San Gimignano inquadrato come bibliotecario nei ruoli del Comune. Collaborammo all’interno della Commissione Biblioteca che, in modo intelligente, l’Amministrazione Comunale aveva individuato come motore della attività culturale del Comune, una attività rilevante e di qualità.

Ci occupammo insieme soprattutto di cinema e del rilancio e consolidamento dell’Arena Estiva del Cinestate che aveva trovato sede stabile presso la Rocca. Il rilancio ebbe buon fine e il Cinestate di San Gimignano si distinse in ambito toscano per il rigore e la versatilità della proposta cinematografica. Operava una felice mescolanza di recupero della stagione cinematografica (a San Gimignano praticamente non c’era più una sala cinematografica degna di questo nome) e di sana cinefilia. Quella impronta la dette Paolo e le rimase. Poi Paolo a poco a poco si allontanò dalla vita culturale e politica di San Gimignano. Fece carriera in Regione Toscana divenendone uno dei più apprezzati dirigenti. Ma non ci perdemmo di vista.

Ci legavano l’amore per il cinema, per i libri, per le isole.

Ad Astipalea, una isola del Dodecanneso greco, aveva preso casa e vi passava con la famiglia lunghi periodi dell’anno. Anche io amo le isole greche. Ne ho visitate molte. Purtroppo non sono mai stato ad Astipalea, nonostante i suoi continui inviti. E mi resterà il rimpianto.

Per il cinema: dovevamo presentare a San Gimignano nel marzo 2020 un libro su Fellini, scritto da Giovanni Maria Rossi, uno dei protagonisti del rilancio del Cinestate. Purtroppo il Covid si intromise anche allora e la presentazione fu rinviata.

Per i libri: devo dare conto di un altro dei tratti caratterizzanti la sua personalità. Vale a dire la grande generosità. Seppe per caso che mi mancavano due titoli per completare la collana del Canguro (200 volumetti che hanno alimentato la cultura popolare progressista dell’Italia dell’immediato secondo dopoguerra): Paolo si ricordò che suo padre Marx ne aveva conservati un certo numero nella casa di San Gimignano. In effetti uno di questi era di quelli mancanti alla mia collezione. Fu l’occasione per rivedersi, purtroppo fu l’ultima volta che lo vidi.

 

Giuseppe Picone – San Gimignano, 21 maggio 2021

 

Astipalea

 

Paolo

 

Tristan da cunha

 

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