Giovedì, 18 Dicembre 2025 10:42

La visita guidata ai luoghi leopoldini

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In vista del seminario di studi, come annunciato, si è tenuta una visita guidata ai luoghi leopoldini di Firenze --guidata da un cicerone d’eccezione: il prof. Giovanni Cipriani.

La visita guidata ai luoghi leopoldini 

Firenze, 4 dicembre 2025

 

Nella mattina del 4 dicembre, dalle 10:30 alle 12:30, Firenze ha fatto da cornice ad un’esperienza formativa intensa e coinvolgente per quaranta alunni delle scuole medie di San Gimignano, accompagnati da cinque insegnanti. Protagonista e guida d’eccezione dell’incontro è stato il prof. Giovanni Cipriani dell’Università di Firenze, che ha condotto i ragazzi in una passeggiata storica attraverso i luoghi simbolo della presenza di Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana dal 1765, di cui quest’anno ricorre il 260° anniversario dell’insediamento.

L’iniziativa, pensata per avvicinare i più giovani alla storia attraverso l’esperienza diretta dei luoghi, ha saputo coniugare rigore scientifico e capacità narrativa, trasformando il centro storico fiorentino in un’aula a cielo aperto. Il percorso si è snodato tra monumenti, piazze e musei che ancora oggi testimoniano l’impronta profonda lasciata da Leopoldo sulla città e sulla Toscana intera.
Il punto di partenza è stato Piazza dei Pitti, dove il professor Cipriani ha raccontato come Leopoldo, pur non avendo mai abitato stabilmente a Palazzo Pitti – ritenuto troppo sontuoso per il suo spirito sobrio – lo scelse come sede del governo. Un gesto simbolico e concreto insieme: la porta del palazzo veniva lasciata aperta affinché ogni cittadino potesse accedere e parlare direttamente con il Granduca dei problemi della città. Le ali laterali del palazzo, volute da Leopoldo e completate dal figlio Ferdinando III, testimoniano ancora oggi la volontà di rendere il potere più accessibile e funzionale.
Pochi passi più in là, la comitiva ha raggiunto la Chiesa di Santa Felicita, attraversata dal celebre Corridoio Vasariano. Qui Cipriani ha spiegato come Leopoldo, pur erede di una tradizione granducale che faceva del corridoio un passaggio riservato tra Palazzo Pitti e gli Uffizi, ne ridusse l’uso esclusivo, preferendo muoversi tra la gente. Il corridoio, simbolo del potere mediceo separato dal popolo, divenne così emblema di una nuova stagione politica più aperta e partecipata.
La visita è proseguita agli Uffizi, dove il professor Cipriani ha sottolineato il ruolo di Leopoldo nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Fu sotto il suo governo che si consolidò l’idea di un museo pubblico, accessibile anche ai non aristocratici, anticipando di fatto la moderna concezione di bene culturale. Puntando in particolare modo l’attenzione sull’Accademia dei Georgofili, di cui il Professore ha spiegato modalità di nascita e sviluppo.

Una breve deviazione ha portato i ragazzi in via dei Georgofili, dove si è parlato della strage mafiosa del 1993 e della statua commemorativa lì presente: un momento di riflessione sulla memoria e sulla difesa dei valori civili.

In Piazza della Signoria, come quarta tappa e storica sede del potere cittadino, Cipriani ha illustrato come Leopoldo, pur scegliendo Palazzo Pitti come sede operativa, mantenesse un forte legame con questa piazza, simbolo della tradizione repubblicana fiorentina. La sua politica riformista si ispirava infatti a ideali di buon governo e giustizia, in continuità con le migliori esperienze civiche del passato.
Il gruppo ha poi raggiunto il Bargello, un tempo sede del tribunale e carcere. Qui il professor Cipriani ha raccontato uno degli atti più rivoluzionari di Leopoldo: l’abolizione della tortura e, nel 1786, della pena di morte: primo caso nella storia moderna. Un gesto che fece della Toscana un laboratorio giuridico d’avanguardia, ispirato ai principi dell’umanesimo e dell’Illuminismo.

La sesta tappa ha portato i ragazzi davanti al Museo di Antropologia, dove si è parlato del ruolo di Leopoldo nel promuovere gli studi scientifici e le esplorazioni geografiche. Il Granduca sostenne le ricerche sul “Nuovo Mondo” e la raccolta di reperti etnografici, convinto che la conoscenza delle altre culture fosse fondamentale per comprendere l’umanità nella sua interezza.

Un approccio che anticipava la moderna antropologia culturale.

La penultima tappa è stata l’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove Cipriani ha illustrato l’impegno di Leopoldo per la sanità pubblica. Il Granduca promosse la riorganizzazione degli ospedali, la formazione dei medici e l’accesso alle cure per i più poveri. La medicina, per lui, era un diritto e uno strumento di giustizia sociale.

Il percorso si è così concluso allo Spedale degli Innocenti, luogo simbolo dell’accoglienza e della tutela dell’infanzia. Qui, tra le architetture rinascimentali del Brunelleschi, i ragazzi hanno potuto riflettere sul significato più profondo dell’eredità leopoldina: un’idea di governo fondata sulla dignità della persona, sull’educazione e sulla cura dei più fragili.

La passeggiata, più che una semplice lezione di storia, si è rivelata un viaggio nella cittadinanza attiva, nella memoria e nella responsabilità collettiva; un esempio concreto di come il passato possa ancora parlare a noi. Più di quanto immaginiamo.

Giulio Guazzini

San Gimignano, 5 dicembre 2025

 

Foto dell'itinerario

 

Visita agli Uffizi

 

Accademia dei Georgofili

 

Ospedale di Santa Maria Nuova

 

Lo Spedale degli Innocenti in piazza SS. Annunziata

 

 

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