Una notizia di questi ultimi giorni ha sollecitato una ulteriore "puntura di spillo". Che segue.
Il parroco della chiesa della Santissima Addolorata di Bagnaturo, nei pressi di Sulmona, don Gaetano Acciaccaferri, dopo essersi consultato con il suo vescovo, monsignor Giuseppe Di Falco, ha deliberato, diritto canonico alla mano, che risultava impossibile, per lui, officiare messa per un divorziato, essendo il defunto venuto meno al sacramento del matrimonio.
Ne è seguita una violenta ribellione da parte di familiari, amici, conoscenti e semplici parrocchiani che reclamavano che il camionista Fernando Scipione, 47 anni, morto d'infarto sul suo tir, durante una trasferta di lavoro a Messina, avesse diritto ad essere seppellito dopo la regolare celebrazione delle esequie.
Parafrasando una celeberrima canzone di De André possiamo affermare che il povero signor Scipione se n'è andato "senza il prete e la messa perché d'un divorziato non hanno pietà" con la sempre più ferma convinzione che il tetto di Dio è più ampio, accogliente e misericordioso del tetto della Chiesa, di questa Chiesa.
Stefano Dommi
Scandicci (Firenze)