Rendiconto della presentazione di Tristia
Tristia, di Luigi Rosadoni
A cura di Claudio Cencetti (Edizioni Cisreco)
Come è noto il Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo (CISRECO) ha avuto in affidamento nel 2011 la Biblioteca Rosadoni e il Fondo Archivistico Rosadoni dalla Comunità della Resurrezione di Firenze, erede spirituale e materiale di don Luigi Rosadoni (1928-1972), uno dei protagonisti del “dissenso” cattolico nella Firenze del Secondo Dopoguerra insieme a don Enzo Mazzi, don Bruno Borghi, don Lorenzo Milani, padre Ernesto Balducci e altri. Il CISRECO in collaborazione con la Comunità della Resurrezione ha continuato a rendere vivo negli anni questo importante corpus con conferenze e seminari.
Luigi Rosadoni (1928-1972), nella sua pur breve vita, ha lasciato in eredità alla cultura religiosa, sociale e politica italiana materiali inediti di esegesi biblica, studi sulla liturgia, una messe sterminata di recensioni, relazioni. Fra le sue carte (70 faldoni in attesa di un inventario scientifico) vi è conservato il dattiloscritto di una raccolta di poesie giovanili composte tra il 22 e 27 maggio 1943 dal titolo Tristia.
Nel 2018, novantesimo della nascita, il CISRECO, in intesa con la Comunità della Resurrezione, ha stabilito di celebrare l’anniversario con la pubblicazione di tale raccolta.
La pubblicazione dei Tristia, edita dalla Cisreco Edizioni per la cura di Claudio Cencetti e corredata da una nota biografica con documenti inediti, è stata presentata a San Gimignano sabato 7 dicembre 2019 in Sala Tamagni.
Con il coordinamento di Gerardo Fallani, ha aperto i lavori Carolina Taddei, assessore alla Cultura del Comune di San Gimignano, portando il saluto della Amministrazione Comunale e il plauso convinto per l’iniziativa.
Ha introdotto i lavori Arnaldo Nesti, direttore scientifico CISRECO, uno dei massimi conoscitori delle vicende della chiesa fiorentina degli anni del secondo dopoguerra e che ha conosciuto personalmente don Luigi Rosadoni nel periodo di massima frizione fra il parroco della Nave a Rovezzano e la Curia fiorentina.
Sono seguite una serie di testimonianze a partire dai rappresentanti della Comunità della Resurrezione di Firenze, (comunità nata nella Pentecoste del 1958, dopo un ritiro spirituale di un gruppo di allievi del Liceo Michelangelo di Firenze, ritiro promosso da Luigi Rosadoni, allora ivi insegnante di religione), a partire da quelle di Sergio Scifo e Giovanni Brenzini, intense e colme di profonde riflessioni e spunti per come rivalutare l’opera di Luigi Rosadoni, fino a quella, commovente e ricca, di Barbara Rosadoni, nipote di Luigi Rosadoni, che ne ha fatta risaltare la grande umanità sia nei momenti di vita felici sia nei momenti terminali della sua vita, quando una serie di duri colpi alla salute lo portarono alla morte prematura.
Piero Innocenti ha portato la sua indimenticabile esperienza di allievo del Rosadoni professore di religione al Liceo Galileo di Firenze nei primi anni Sessanta: “…aveva capacità di profezia: nelle parole, con la scelta unica e indiscutibile della parola pace, e nella vita, con la scelta della povertà e dell’autosostentamento”.
Ultima testimonianza quella di Ilaria Signorini, autrice di una tesi di laurea sul periodo in cui don Luigi Rosadoni fondò e diresse la parrocchia della Nave a Rovezzano, dal 1962 fino al 18 marzo 1968, quando constatò l’impossibilità di praticare il Vangelo all’interno delle strutture ecclesiastiche.
Il cuore della manifestazione è stato rappresentato dalla presentazione della raccolta delle poesie giovanili Tristia. Ne ha parlato il curatore Claudio Cencetti, studioso di letteratura italiana contemporanea e fine esegeta della poesia montaliana. Cencetti ha messo in risalto come nel giovanissimo autore (quindicenne) delle 19 liriche che compongono il poemetto, già fossero presenti i temi che connoteranno il suo apostolato e la sua esperienza di prete e soprattutto di uomo. Anzi, come dirà lui stesso, “di un prete che cerca nella fede”. Una ricerca che è un “guatare” e un “brancolamento”. Che vuol dire non accontentarsi di risposte convenzionali. Che vuol dire avere inquietudine e disperazione come “le compagne più fedeli di ogni ricerca”. Che vuol dire tener sempre come punto di partenza “la parola del Vangelo”.
Alcune liriche sono state lette con particolare forza e vigore da Martina Dani.
La pubblicazione e la relativa presentazione hanno usufruito di una compartecipazione alle spese della Presidenza del Consiglio Regionale della Toscana, ai sensi della LR 10/2019, art. 6.
Seguono alcune istantanee scattate durante l'evento
Il saluto di Carolina Taddei, Assessore alla Cultura del Comune di San Gimignano
L'introduzione di Arnaldo Nesti, Direttore scientifico del Cisreco
L'attrice Martina Dani durante la lettura di una poesia
La relazione di Claudio Cencetti, curatore del volume
La testimonianza di Barbara Rosadoni, nipote di don Luigi
La testimonianza di Piero Innocenti, allievo di Luigi Rosadoni al Liceo "Galileo" di Firenze (1960-63)
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