Comunicato stampa finale
Cinque storie di donne esemplari: Enrica Calabresi, Anna Maria Enriques Agnoletti, Eda Pelagatti, Fioretta Mazzei, Neera Fallaci.
San Gimignano, lunedì 8 marzo 2021, ore 9-13
Il Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo/CISRECO di San Gimignano vanta una lunga fedeltà in merito alla Festa della Toscana (FdT). Possiamo ricordare come esempio e come tappa importante in questo lungo camminare insieme il seminario tenuto nella edizione della FdT 2013 quando organizzò un innovativo seminario sul “cuore mistico della Toscana”. Si trattava di una ricerca originale sugli eremi e “i custodi del silenzio” presenti nella nostra terra toscana. Anche per l’edizione FdT 2020 il CISRECO ha voluto dare il suo contributo. Del tema indicato dal Consiglio regionale della Toscana “La Toscana terra di libertà: dall’abolizione della pena di morte ai nuovi diritti”, il CISRECO ha privilegiato la parte riguardante la lotta per la conquista di nuovi diritti, ed in particolare il ruolo svoltovi dalle donne. Infatti se è vero che un fondamentale diritto riguarda la eguaglianza uomo-donna e che tale eguaglianza non è stata ancora pienamente raggiunta e molta strada deve essere fatta, in Toscana nel secolo scorso ci sono state figure femminili che molto hanno fatto per il raggiungimento di questo scopo. L’esemplarità delle loro vite e le loro opere hanno dato grande forza per la battaglia dei nuovi diritti.
Il CISRECO, organizzando un webinar non casualmente nella mattinata dell’otto marzo scorso, ne ha scelte cinque: Enrica Calabresi, Anna Maria Enriques Agnoletti, Eda Pelagatti, Fioretta Mazzei, Neera Fallaci. Il filo che unisce almeno quattro di queste donne è senza dubbio la figura di don Lorenzo Milani.
Il prete di Barbiana conobbe e frequentò senz’altro Enzo, fratello di Anna Maria Enriques Agnoletti. Ne ha offerto un ritratto a tutto tondo la storica e accademica Anna Scattigno, incentrando il discorso sulla militante politica antifascista, martirizzata a Firenze nel 1944 dalla famigerata banda Carità, rilevando la grande importanza avuta nella sorgente esperienza dei cristiano-sociali, che ebbero un ruolo fondamentale nella Resistenza e nella fondazione dell’Italia repubblicana.
Eda Pelagatti è la non-Perpetua che seguì eroicamente don Lorenzo da Calenzano a Barbiana. Ne ha parlato con grande empatia (e non poteva essere altrimenti parlando della propria “nonna”) Sandra Gesualdi, una figura fondamentale della indomita “repubblica” di Barbiana, figlia di Michele Gesualdi e Carla Carotti, altri due personaggi chiave di quella esperienza. Eda fu al tempo stesso “supporto e compendio” dell’apostolato del priore di Barbiana.
Fioretta Mazzei non solo fu spesso il tramite tra don Milani e Giorgio La Pira, ma sostenne e collaborò a molte sue iniziative. Mariangela Maraviglia, da storica di gran classe alla quale si devono studi approfonditi su figure emblematiche del cattolicesimo inquieto del Novecento italiano, ha magistralmente situato la vita di Fioretta, “una anima contemplativa nel gorgo della storia” fra la dedizione lapiriana ai poveri nella Firenze proletaria del suo tempo sia come portato della sua profonda spiritualità sia come amministratrice, braccio sinistro del “sindaco santo” e l’amicizia e l’ammirazione per don Lorenzo Milani “prete [anzi grande prete] di quell’Osmannoro di montagna che era Barbiana”.
Neera Fallaci ha scritto forse il più bel libro su don Milani. Lettura imprescindibile per scandagliare e avvicinarsi alla sua figura. Biografia scritta ben 43 anni prima dell’uscita dei due imponenti tomi dell’opera omnia di don Lorenzo Milani pubblicata nei Meridiani Mondadori. Altra opera, va detto, meritoria quanto indispensabile per la conoscenza del nostro. Ne ha parlato Mario Lancisi, forte di un personale e amplissimo archivio di memorie e documenti su quella esperienza da lui felicemente battezzata la stagione del “folli di Dio”. La biografia milaniana di Neera non è bozzettistica anche se molto attenta ai dettagli ed è molto calata nel contesto storico, soprattutto nel contesto “eretico” nella Chiesa fiorentina del secondo dopoguerra.
Resta fuori da questo novero Enrica Calabresi. Ma dobbiamo confessare che ci è sembrata la figura più enigmatica e forse più bella, degna di comparire in questo serto di donne esemplari e straordinarie. Non è un caso che il CISRECO ha invitato a parlarne una artista fiorentina, Ornella Grassi, la quale padrona di molti registri, dalla recitazione alla regia, ha dedicato alla nostra splendida eroina un film molto intenso e di grande pathos: “Una donna, poco più di un nome”. Infatti dietro un semplice nome, rintracciabile solo negli anonimi archivi che ci accompagnano durante il corso della vita, è stata celata per decenni una figura straordinaria di scienziata di prim’ordine, una testimone fedele di un tragico amore, una indomita combattente della libertà, fino al sacrificio della propria vita.
Ha seguito l’avvincente webinar una folta schiera di spettatori e ascoltatori attraverso la pagina SanGimignanoAccadeOnline del Comune di San Gimignano e le molte condivisioni che ne sono scaturite.
Giuseppe Picone
San Gimignano, 10 marzo 2021
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