Presentiamo il breve articolo di Beppe Severgnini, apparso sul "Corriere della Sera" di Ferragosto.
“**** me, I’m famous”, suggerisce un enorme cartellone pubblicitario all’uscita dell’aeroporto di Ibiza. “Scopami, sono famoso/a”: è il tema della serata del giovedì al Pacha, la discoteca più “in” dell’isola, un tema così alla moda da queste parti che ha dato vita a una compilation di canzoni (a cura dei due famosi dj del Pacha), a una catena di negozi d’abbigliamento locali (Fuck me, I’m famous), a portachiavi, distintivi, poster (sempre con la stessa frase stampata sopra). (continua...)
Segnaliamo alla vostra attenzione questo articolo di Domenico Pizzuti pubblicato lo scorso venerdì 12 agosto su «Repubblica Napoli», con il titolo Patto d'amore Sepe-De Laurentiis o etica della responsabilità.
"E' difficile descrivere il senso di vertigine che assale di fronte alla carneficina di Oslo. Di fronte al massacro avvenuto nell'isolotto di Utoya. Le scene dei ragazzi, sparsi lungo le spiagge, morti oppure agonizzanti. A decine. In fuga dalla violenza cieca. Generano un senso di vuoto. Disorientamento. Al di là delle misure della tragedia. Al di là dell'orrore. Per almeno due ragioni ulteriori."
Questa mattina a Palazzo Marino il Vice Sindaco Maria Guida ha incontrato alcuni rappresentanti delle principali associazioni islamiche operanti nel Comune di Milano. Erano presenti anche gli assessori Visconti e Granelli e il Prof. Branca. Invitate le associazioni dei musulmani che gestiscono alcuni centri di culto e di cultura islamica a Milano: la Comunità Religiosa Islamica (COREIS) di via Meda, il Centro Islamico di via Padova e di Cascina Gobba, di via Quaranta e di via Jenner, oltre a rappresentanze delle Donne Musulmane, dei musulmani bengalesi, della confraternita Jerrahi Helveti e del GMI (Giovani Musu lmani Italiani). 
Presentiamo l'articolo di Ezio Albrile dal titolo Altrove.
Avaaz: diffondiamo la petizione per una tregua umanitaria in Somalia, dove oltre 2000 persone stanno morendo ogni giorno a causa della carestia. Il conflitto in corso fra il regime di Al-Shabaab e la comunità internazionale ha bloccato gli aiuti che potrebbero mettere fine alla carestia. Ma alcuni paesi chiave possono fare da mediatori in un accordo per fermare queste atroci sofferenze.
Fa male leggere ciò che si scrive in Der Spiegel, l'autorevole settimanale tedesco, "conservatore". Ma serve a guardarci allo specchio, con realismo.
Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, chiede un miracolo, per porre fine alla tragedia della fame in Somalia